N. 14 - Recenti fenomeni di intermediazione finanziaria con emissione di titoli atipici: forme, dimensioni e disciplina

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di B. Bianchi, R. Marcelli e V. Mezzacapo

Negli ultimi anni sul mercato finanziario si è assistito alla creazione e al rapido sviluppo di originali forme di investimento che sono venute assumendo aspetti assai variegati tanto da rendere arduo, in taluni casi, valutarne la rispondenza a peculiari esigenze fisiologiche del mercato.

Esse hanno quasi sempre dato luogo all'emissione di titoli, definiti "atipici" perché, per le specie più diffuse, non sono disciplinati dall'ordinamento giuridico, pur utilizzando talora forme negoziali tipiche ma con modificazioni e integrazioni.

Il presente lavoro riprende, aggiornandolo e ampliandolo, un precedente studio effettuato, per uso interno, negli ultimi mesi del 1981 e le cui conclusioni sono state in parte rappresentate in occasione dell'audizione degli esperti della Banca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui fondi comuni d'investimento immobiliare e sui certificati immobiliari, condotta dal Senato nel giugno 1982.

Sono state rilevate le varie specie di titoli atipici, ne sono state esaminate le caratteristiche finanziarie e le funzioni economiche, offrendo una prima valutazione di queste nuove forme di impiego del risparmio.

I rilievi di carattere giuridico esposti non affrontano le tematiche di principio della teoria cartolare essendo invece rivolti a completare le rilevazioni e i giudizi di ordine finanziario ed economico con considerazioni sia di carattere istituzionale, sia riguardanti la posizione contrattuale dei risparmiatori, sia pertinenti all'uso, talora non del tutto appropriato, di determinati istituti giuridici.

Le conclusioni a cui si perviene suggeriscono che il fenomeno, sebbene non abbia ancora assunto una dimensione di rilievo nell'ambito del mercato finanziario, vada attentamente considerato e tempestivamente regolamentato allo scopo di evitare che si consolidino strutture organizzative e di mercato non in linea con le esigenze pubbliche di tutela del risparmio, di controllo - per i fini di politica economica e monetaria - dei flussi di risparmio finanziario, di equilibrio dei diversi comparti del mercato stesso e degli intermediari che vi operano.