I bilanci delle famiglie italiane nell'anno 1977Bollettino

Nei mesi di gennaio e febbraio 1978 sono state effettuate le interviste relative alla tredicesima indagine campionaria sul reddito e il risparmio delle famiglie italiane mantenendo la metodologia di rilevazione ormai consolidata da diversi anni e la definizione delle variabili economiche stabilita per l'anno precedente. Alcune variazioni marginali sono state tuttavia introdotte per ovviare ad inconvenienti verificati nella pratica dagli intervistatori o manifestatisi successivamente in fase di controllo dei dati elementari e di elaborazione degli stessi.

Sintesi dei risultati

Quest'anno sono stati intervistati tutti i percettori di reddito prescindendo dall'età e dall'importo del reddito percepito mentre nel 1976 i redditi dei minori di età e/o inferiori a 700.000 lire venivano registrati nel questionario del capofamiglia; è stata sospesa la rilevazione delle autovetture perchè esistono al riguardo numerose e approfondite ricerche specializzate; è stata unificata a livello familiare la rilevazione degli oggetti di valore, del risparmio finanziario e dell'indebitamento per spese di consumo: di conseguenza, dal questionario "altro percettore" sono state eliminate le relative sezioni; infine, è stata aggiunta, sul solo questionario del capofamiglia, una domanda rivolta a conoscere le forme di investimento del risparmio finanziario.

Dalla ricerca è emerso un reddito medio annuo complessivo al netto di imposte di 7.250.000 lire, del 21 per cento superiore a quello dell'anno precedente; la distribuzione del reddito fra le famiglie non si è scostata da quella del 1976: il rapporto di concentrazione di Gini, infatti, pari a 0,36, è di un solo punto percentuale superiore a quello dell'anno precedente.

Un andamento analogo si osserva per il reddito individuale, ragguagliatosi a 4.089.000 lire e cresciuto solo del 16 per cento rispetto al 197 6 a causa dell'incremento del numero di altri percettori intervistati, quasi tutti compresi nelle classi a basso reddito; per i redditi dei lavoratori dipendenti si è osservato un ulteriore restringimento dei ventagli retributivi.

La percentuale di individui con una seconda attività è risultata dello stesso ordine di grandezza dell'anno precedente; malgrado questa conferma è probabile che la reticenza degli intervistati, soprattutto con riguardo al fenomeno del "lavoro nero", sia abbastanza elevata. Sulla base dei dati raccolti, comunque, dal secondo lavoro risulterebbe derivare un reddito modesto.

Buono l'accostamento ai dati di contabilità nazionale per i redditi da lavoro dipendente; lo scarto fra i valori medi al lordo di imposta si è ragguagliato al 6 per cento confermando l'elevata significatività di questa variabile.

La propensione media al risparmio risulta ancora lontana dai valori deducibili da altre fonti; è però aumentata al 60 per cento la quota di risparmio totale investita in attività finanziarie.

Per quanto concerne le abitazioni, la percentuale di famiglie proprietarie è risultata del 51 per cento: questo dato è rimasto pressoché stazionario nell'ultimo decennio. Il 43 per cento delle famiglie abita case in locazione e paga, in media, un canone di 467.000 lire, superiore di circa il 6 per cento a quello del 1976.

L'analisi sulla ricchezza reale ha confermato nella sostanza i risultati dell'anno precedente; il valore medio complessivo del patrimonio in beni reali è risultato di 34.500.000 lire.

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