Nel corso del 2022 è proseguita l'espansione dell'attività economica, pur in un contesto caratterizzato da un elevato grado di incertezza per le tensioni geopolitiche e dal perdurare di strozzature lungo le catene di approvvigionamento. Nella seconda parte dell'anno si è manifestato un indebolimento della fase ciclica. Le informazioni finora disponibili delineano un ulteriore rallentamento dell'attività nell'anno in corso.
Il quadro macroeconomico
Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nel 2022 il prodotto marchigiano sarebbe aumentato del 3,5 per cento, approssimativamente in linea con l'Italia (3,7 per cento in base ai dati dell'Istat), completando il recupero dei livelli pre-pandemia.
Le imprese
Nell'industria l'attività è cresciuta, sebbene in misura più contenuta rispetto all'anno precedente, condizionata anche dai rincari degli input produttivi che si sono acuiti per effetto del conflitto in Ucraina. La crescita ha riguardato in maniera più diffusa le imprese maggiormente orientate ai mercati esteri, caratterizzati da una domanda piuttosto vivace. Tra i principali comparti di specializzazione della manifattura regionale, soprattutto le imprese del calzaturiero hanno mostrato una dinamica favorevole. In presenza di un indebolimento della fase ciclica, la ripresa della spesa per investimenti si è interrotta e le attese degli operatori ne prefigurano una riduzione nell'anno in corso. Il settore delle costruzioni ha continuato a espandersi beneficiando degli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio e dell'avanzamento della ricostruzione nelle zone terremotate, nonostante le incertezze sulla cessione dei crediti fiscali, il rincaro dei materiali e le difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata; anche le transazioni immobiliari sono cresciute, pur in rallentamento. Nei servizi è proseguita la ripresa dei livelli di attività. Particolarmente positivo è stato l'andamento dei comparti legati al turismo: le presenze hanno superato quelle osservate nel 2019, anche grazie alla marcata ripresa dei visitatori stranieri. Il traffico passeggeri del porto e dell'aeroporto è aumentato ma non ha recuperato totalmente i livelli precedenti la pandemia.
Nonostante la maggiore incidenza dei costi, la redditività operativa delle imprese è aumentata; la liquidità, sebbene in decelerazione, è rimasta su livelli storicamente elevati. La dinamica dei prestiti bancari alle imprese è diventata negativa dalla fine del 2022; la contrazione dei prestiti ha interessato tutte le classi dimensionali di imprese, risultando più elevata per quelle di minore dimensione. Tra i comparti, vi è stata una leggera crescita solo del credito alle imprese delle costruzioni.
Il mercato del lavoro
Nel corso del 2022 è proseguito il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro marchigiano, con un'espansione dell'occupazione più intensa della media italiana, che ha consentito di superare il livello pre-pandemia. Anche il tasso di occupazione è cresciuto, mostrando una riduzione del divario di genere che si era ampliato con la crisi sanitaria. Il numero di occupati è aumentato sia nella componente indipendente sia in quella subordinata.
Il saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente nel settore privato non agricolo è risultato positivo, sebbene in misura meno ampia rispetto all'anno precedente; vi hanno contributo tutti i settori, comprese le costruzioni, per la cui domanda di lavoro è atteso un significativo impulso nei prossimi anni dai nuovi progetti finanziati dal PNRR. Come nel resto del Paese, la creazione netta di posizione lavorative è stata trainata dai contratti a tempo indeterminato, anche in forza delle stabilizzazioni dei numerosi rapporti temporanei avviati l'anno precedente.
In un contesto di accresciuta partecipazione al mercato del lavoro, nel 2022 il tasso di disoccupazione è sceso, mantenendosi inferiore alla media italiana; il calo è stato più accentuato per le persone con meno di 35 anni. Il ricorso alle integrazioni salariali è nel complesso significativamente diminuito. Nell'ambito della riforma delle politiche attive a livello nazionale, anche nelle Marche ha preso avvio il programma "Garanzia di occupabilità dei lavoratori" (GOL).
Le famiglie
Nel 2022 il reddito delle famiglie marchigiane ha beneficiato dei miglioramenti del mercato del lavoro, ma il potere d'acquisto si è ridotto a causa della concomitante crescita dei prezzi. I rincari hanno concorso anche a frenare il recupero dei consumi, che sebbene in crescita rimangono inferiori al loro livello prima della pandemia. Gli aumenti dei prezzi al consumo sono stati più elevati per le spese relative ad abitazione e utenze e per i generi alimentari, voci che incidono di più sui bilanci delle famiglie con minori livelli di spesa complessiva, determinando effetti inflazionistici più severi per i nuclei meno abbienti, pur attenuati dalle misure pubbliche di sostegno appositamente introdotte. Il clima di fiducia dei consumatori è notevolmente peggiorato a seguito della guerra in Ucraina, pur mostrando segnali di parziale ripresa dai primi mesi di quest'anno.
I prestiti concessi da banche e società finanziarie alle famiglie marchigiane hanno continuato a crescere. Le erogazioni di nuovi mutui hanno raggiunto livelli particolarmente elevati nel primo semestre dell'anno, per poi attenuarsi in concomitanza con il repentino aumento dei tassi di interesse. La dinamica dei prestiti per l'acquisto di abitazioni è stata sostenuta dalla clientela più giovane, anche grazie all'ampio ricorso alla garanzia pubblica per l'acquisto della prima casa.
Il mercato del credito
Nel 2022 la crescita dei prestiti bancari erogati a clientela residente nelle Marche si è progressivamente attenuata, fino ad annullarsi in dicembre. Le condizioni di accesso al credito sono diventate leggermente più stringenti nella seconda parte dell'anno, sia per le imprese sia per le famiglie. La domanda di prestiti bancari si è nettamente ridotta nel secondo semestre: per le imprese, il calo ha riguardato soprattutto la componente di finanziamento degli investimenti, mentre per le famiglie ha interessato sia i mutui sia il credito al consumo. La qualità del credito a famiglie e imprese è rimasta su livelli elevati; nell'ambito del settore produttivo, alcuni segnali di peggioramento sono tuttavia rinvenibili per le imprese delle costruzioni.
La crescita dei depositi bancari delle famiglie marchigiane si è arrestata, mentre quelli delle imprese hanno registrato un deciso rallentamento, dopo la forte espansione del biennio precedente.
La finanza pubblica decentrata
Nel 2022 si è rafforzata la dinamica espansiva della spesa primaria degli enti territoriali marchigiani. La componente in conto capitale è stata trainata dagli esborsi dei Comuni. Nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sono state assegnate ingenti risorse a soggetti attuatori pubblici per interventi da realizzare nelle Marche. Le Amministrazioni locali, e in particolar modo i Comuni, sono chiamati a svolgere un ruolo centrale nell'esecuzione degli interventi, il cui successo dipenderà dalla capacità di svolgere in tempi relativamente brevi tutte le fasi necessarie all'effettivo impiego delle risorse. Nel 2022 si è registrata una flessione degli incassi correnti non finanziari degli enti territoriali delle Marche; le entrate in conto capitale, di contro, sono aumentate. Il debito, attestato su un valore pro capite inferiore alla media italiana, ha continuato a diminuire, in misura più intensa rispetto all'andamento nazionale, proseguendo nella riduzione in atto dal 2013.