N. 2 - L'economia della Valle d'AostaRapporto annuale

Il quadro macroeconomico

Nel 2022 l'economia della Valle d'Aosta ha continuato a crescere, sia pure meno intensamente rispetto all'anno precedente e non recuperando ancora i livelli pre-pandemici. Il prodotto interno lordo, in base alle stime di Prometeia, sarebbe aumentato a un ritmo sostanzialmente in linea con quello medio nazionale. L'andamento è stato più favorevole nel comparto delle costruzioni e in quello dei servizi, trainato dal turismo.

L'attività economica ha ancora risentito delle tensioni internazionali e dell'incertezza ad esse connesse. Gli ulteriori rincari delle materie prime, soprattutto energetiche, si sono tradotti in un aumento delle pressioni inflazionistiche e nel conseguente rialzo dei tassi di interesse, con ricadute negative sia sulle imprese sia sulle famiglie.

Le imprese

Nel comparto agricolo la produzione di alcuni beni ha risentito negativamente della scarsa piovosità che ha caratterizzato il 2022. Nel corso dell'ultimo decennio il settore ha conseguito importanti cambiamenti strutturali che ne hanno accresciuto il livello di informatizzazione e di innovazione.

L'attività industriale ha continuato ad aumentare, sia pure in misura contenuta, ed è stata sostenuta principalmente dalle imprese di maggiori dimensioni. La domanda ha beneficiato della forte espansione della componente estera, rivolta in particolare ai prodotti della metallurgia. In base a nostre analisi la regione mostra una limitata esposizione a un eventuale calo delle forniture da paesi ad alto rischio geopolitico.

L'attività nelle costruzioni è stata sostenuta dall'ulteriore crescita degli investimenti in opere pubbliche e dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio.

Nel terziario la domanda si è ancora rafforzata, grazie al consolidarsi della ripresa dei consumi e al significativo aumento del turismo, anche quello internazionale, che ha beneficiato del superamento delle restrizioni alla mobilità.

I cambiamenti climatici, con l'innalzamento delle temperature medie e la riduzione delle precipitazioni nevose, possono esercitare ricadute rilevanti sul turismo invernale, che riveste un ruolo significativo per l'economia regionale.

L'attività di accumulazione del capitale, che nel 2021 era rimasta ancora su livelli contenuti, si è rafforzata soprattutto per le imprese più grandi dell'industria; tale tendenza positiva proseguirebbe anche nel 2023, guidata prevalentemente dalle aziende dei servizi.

La favorevole congiuntura si è riflessa positivamente sui risultati aziendali; è ulteriormente aumentata la quota di imprese che hanno chiuso l'esercizio in utile. I forti rincari delle materie prime e dei beni energetici sono stati in parte compensati dall'incremento dei prezzi. La liquidità delle aziende, particolarmente elevata nel primo semestre, si è fortemente ridimensionata nell'ultima parte dell'anno e tale tendenza è proseguita nei primi mesi del 2023.

I prestiti bancari alle imprese, nel complesso in crescita, hanno mostrato un andamento molto eterogeneo tra settori e nel corso dell'anno. L'espansione, trainata esclusivamente dal comparto energetico e da quello manifatturiero, è stata molto intensa nella prima parte del 2022 e si è successivamente attenuata. Il rallentamento del credito erogato a tali comparti è proseguito nei primi tre mesi del 2023 determinando, insieme all'ulteriore calo nelle costruzioni e nei servizi, una contrazione dei prestiti alle imprese nel loro complesso.

Il mercato del lavoro e le famiglie

Le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate; si sono consolidati i segnali di ripresa registrati a partire dalla seconda parte del 2021 e la tendenza positiva è proseguita ancora nei primi mesi dell'anno in corso. Nel 2022 l'occupazione è cresciuta, soprattutto nella componente dipendente a tempo indeterminato, recuperando nel complesso i valori antecedenti la crisi pandemica. Il tasso di disoccupazione si è ridotto, in misura più intensa per i più giovani. Anche il ricorso agli ammortizzatori sociali è diminuito significativamente. La maggiore domanda di lavoro ha ulteriormente accentuato le difficoltà di reperimento di manodopera, soprattutto nel settore turistico e in quello delle costruzioni.

Il reddito e i consumi delle famiglie, nonostante i miglioramenti del mercato del lavoro, hanno risentito dell'aumento dei prezzi che ha colpito soprattutto i nuclei famigliari meno abbienti, a causa del maggior peso nel loro paniere di spesa delle componenti che hanno registrato i rialzi più elevati. Tali dinamiche avrebbero accresciuto l'incidenza delle famiglie che, non essendo in grado di sostenere l'acquisto dei beni energetici essenziali, versano in condizioni di povertà energetica.

Nel complesso del 2022 i prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere, trainati principalmente dai mutui per l'acquisto delle abitazioni; il contributo del credito al consumo si è rafforzato, ma rimane ancora inferiore ai livelli pre-pandemia. Solo sul finire dell'anno i mutui hanno iniziato a rallentare, in relazione anche al rapido incremento dei tassi di interesse. L'esposizione delle famiglie valdostane a ulteriori rialzi dei tassi è mitigata dalla prevalenza dei mutui a tasso fisso tra quelli complessivamente in essere.

I depositi bancari delle famiglie sono ancora cresciuti, in linea con l'andamento registrato nell'anno precedente. Nel primo trimestre dell'anno in corso i depositi delle famiglie si sono contratti, in connessione con scelte di portafoglio maggiormente orientate verso i titoli di Stato e le obbligazioni bancarie.

Il mercato del credito

Nella prima parte del 2022 i prestiti bancari al settore privato hanno accelerato in misura molto sostenuta, per poi rallentare nello scorcio dell'anno e contrarsi nei primi mesi del 2023. La qualità del credito è migliorata per le famiglie. Il tasso di deterioramento dei finanziamenti alle imprese è invece rimasto nel complesso stabile, su valori contenuti. Tale andamento riflette, tuttavia, una dinamica eterogenea tra settori: la qualità del credito è nettamente migliorata per le imprese edili, a fronte di un peggioramento per le altre, specie quelle del terziario.

Il numero di sportelli bancari, dopo la riduzione registrata negli ultimi anni, si è stabilizzato sui livelli del 2021. Nel contempo si è ulteriormente intensificato il ricorso ai servizi bancari e finanziari da remoto. In base a nostre analisi, la quota di popolazione residente in comuni nei quali non è presente uno sportello bancario o postale è contenuta.

La finanza pubblica decentrata

Nel 2022 la spesa corrente degli enti territoriali valdostani si è attestata sugli alti livelli dell'anno precedente: l'incremento del costo del personale e della componente energetica sono stati compensati dai minori trasferimenti, particolarmente elevati durante il periodo della pandemia. La spesa in conto capitale è ancora aumentata; vi hanno influito i maggiori contributi agli investimenti a favore sia delle imprese sia degli enti locali. La crescita degli investimenti pubblici è proseguita nei primi mesi dell'anno in corso e un ulteriore impulso in tale direzione potrà venire nei prossimi anni dall'impiego delle risorse derivanti sia dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sia dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari, oltre che dagli ampi avanzi di amministrazione di cui dispongono gli enti territoriali valdostani. La spesa sanitaria si è ulteriormente rafforzata, sia nella componente diretta sia in quella in convenzione; permangono, tuttavia, alcune criticità legate al mancato recupero delle liste di attesa e al ricambio generazionale del personale sanitario, in particolare medico.

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