N. 33 - L'economia delle MarcheAggiornamento congiunturale

La ripresa dei livelli di attività che si era avviata nel 2021 è proseguita nell'anno in corso. In base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nella media del primo semestre del 2022 il prodotto marchigiano sarebbe cresciuto sostanzialmente in linea con il dato nazionale (5,7 per cento). Nel terzo trimestre, l'acuirsi dei rincari energetici ha però contribuito al progressivo deterioramento del quadro congiunturale, alimentando il clima di incertezza e condizionando le attese sulle prospettive di breve termine.

Nell'industria, l'attività è cresciuta in tutti i principali settori di specializzazione della manifattura regionale. L'indagine congiunturale condotta dalla Banca d'Italia evidenzia, in particolare, un diffuso aumento delle vendite nel calzaturiero nei primi nove mesi del 2022, dopo la debole dinamica dell'anno precedente. L'attività delle imprese risulta condizionata, oltre che dai rincari dell'energia, anche dal protrarsi di problemi di approvvigionamento di altre materie prime e beni intermedi. Le esportazioni sono cresciute in misura ampia, interessando tutti i comparti. Nel settore delle costruzioni è continuata la fase espansiva iniziata nella seconda parte del 2020, anche grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo. Nel terziario, il commercio ha beneficiato della crescita dei consumi delle famiglie; la stagione turistica estiva è stata particolarmente positiva, registrando un significativo aumento delle presenze di visitatori italiani e stranieri. La liquidità delle imprese è rimasta su livelli elevati, sebbene in lieve riduzione nel corso dell'anno. L'accresciuto fabbisogno finanziario da parte del settore produttivo, legato anche all'aumento dei costi di produzione, si è tradotto in un'accelerazione dei prestiti.

Il recupero dell'occupazione, avviatosi lo scorso anno, è proseguito: nel primo semestre il numero di lavoratori è aumentato in modo diffuso tra i settori e con pari intensità nella componente subordinata e in quella autonoma. Il saldo cumulato tra assunzioni e cessazioni di contratti di lavoro dipendente nel settore privato non agricolo si è mantenuto su livelli superiori al 2021 fino a giugno, per poi rallentare tra luglio e agosto sino ad attestarsi su valori analoghi a quelli dell'anno precedente.

I rapporti a tempo indeterminato hanno beneficiato delle stabilizzazioni dei numerosi contratti a termine avviati precedentemente. Agli incrementi dei tassi di occupazione e di partecipazione si è associato un calo del tasso di disoccupazione. Il ricorso alle integrazioni salariali si è notevolmente ridotto.

Il miglioramento dell'occupazione ha sostenuto i redditi delle famiglie e favorito l'ulteriore recupero dei consumi. Quest'ultimo, tuttavia, sulla base delle stime disponibili mostrerebbe un rallentamento nell'anno in corso, risentendo della perdita del potere d'acquisto dovuta ai diffusi rincari e del marcato peggioramento del clima di fiducia dei consumatori.

Nella prima metà del 2022, in un contesto di condizioni di offerta del credito rimaste nel complesso invariate, è proseguita la crescita dei prestiti bancari a clientela residente nelle Marche. I prestiti alle imprese hanno accelerato, riflettendo la dinamica di quelli erogati alle aziende di maggiore dimensione; tra i finanziamenti alle famiglie sono aumentati sia i mutui per l'acquisto di abitazioni sia il credito al consumo.

La qualità del credito alle imprese non ha finora mostrato segnali di peggioramento, nonostante il venir meno della moratoria pubblica alla fine dello scorso anno. Il tasso di deterioramento del credito alle famiglie è ulteriormente sceso, mantenendosi su livelli bassi nel confronto storico.

I depositi bancari di famiglie e imprese hanno rallentato, dopo l'intensa espansione connessa con l'accumulo di liquidità a scopo precauzionale osservata durante la crisi pandemica. Il valore di mercato del portafoglio titoli delle famiglie a custodia presso le banche si è ridotto, risentendo delle turbolenze sui mercati finanziari.

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