N. 42 - L'economia della SardegnaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte del 2021 la congiuntura economica in regione è progressivamente migliorata, beneficiando dell'accelerazione della campagna vaccinale e della connessa attenuazione del rischio sanitario.

Un netto recupero dell'attività si è registrato in particolare dal secondo trimestre, in accordo con l'evoluzione a livello nazionale: le stime basate sull'indicatore trimestrale dell'economia regionale della Banca d'Italia (ITER) indicano una marcata crescita del PIL della Sardegna da aprile a giugno, dopo il lieve calo nei primi tre mesi dell'anno. La dinamica espansiva è stata favorita dal rafforzamento degli investimenti, delle esportazioni e dalla parziale ripresa della domanda per consumi; nel complesso, risultano ancora margini di recupero rispetto al livello pre-pandemia.

Le imprese. – L'attività del settore produttivo si è intensificata, in misura differenziata, in tutti i comparti: il recupero è apparso più marcato in particolare nei servizi, che hanno beneficiato della ripresa della domanda per turismo, trasporti, commercio e attività sociali. Nell'industria la produzione delle imprese energetiche regionali è tornata a crescere grazie anche alla maggiore richiesta di carburanti, sia sul mercato nazionale sia all'estero; tra gli altri comparti, si è rafforzata la domanda per le aziende dei settori alimentari e della chimica, che hanno visto un aumento del fatturato. È cresciuta la produzione nelle costruzioni, dopo la decisa contrazione registrata durante le fasi più acute della pandemia: sono aumentati gli investimenti dei privati ed è proseguita l'espansione della spesa per opere pubbliche. La ripresa si è trasmessa al mercato immobiliare, caratterizzato da un incremento delle compravendite nel primo semestre.

Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese sono migliorate; la ripresa produttiva ha spinto la redditività aziendale, tornata su livelli simili a quelli osservati nel 2019. La forte incertezza ancora percepita sui mercati si riflette nell'atteggiamento prudente degli operatori economici, che continuano a mantenere su livelli elevati le disponibilità liquide detenute presso le banche.

Il mercato del lavoro e le famiglie. – Nella prima parte del 2021 anche il mercato del lavoro regionale ha mostrato segnali di miglioramento, dopo essersi sensibilmente deteriorato nell'anno precedente. Il numero degli occupati è aumentato a partire dal secondo trimestre, ma il livello rimane inferiore rispetto a quello precedente la crisi sanitaria. La crescita della domanda di lavoro, soprattutto nella componente a termine, è proseguita nella stagione estiva, sospinta dal buon andamento del turismo.

Le posizioni a tempo indeterminato risentono ancora del numero contenuto di assunzioni e trasformazioni, continuando a beneficiare delle misure governative di sostegno all'occupazione. Dalla primavera si è registrato un aumento della partecipazione al mercato del lavoro. In un contesto ancora debole, si è osservato un incremento del tasso di disoccupazione, lievemente più marcato per le donne. Il quadro congiunturale di ripresa si è riflesso in un miglioramento dell'indice di fiducia delle famiglie e in un lieve aumento dei consumi.

Il mercato del credito. – È proseguito l'aumento dei prestiti bancari al settore privato non finanziario. Dopo aver raggiunto i tassi di crescita più elevati dell'ultimo quinquennio alla fine del 2020, il credito alle imprese ha rallentato per via della progressiva riduzione del fabbisogno finanziario. Al contrario, i prestiti alle famiglie hanno accelerato, sostenuti dalla congiuntura più favorevole del mercato immobiliare e dal parziale recupero dei consumi, in un contesto di condizioni di offerta ancora distese. Non sono emerse variazioni di rilievo nella qualità del credito bancario, sebbene sia leggermente aumentata la quota dei prestiti in bonis per i quali si è osservato un incremento del rischio di credito. Le famiglie e le imprese sarde hanno continuato ad accumulare liquidità nella forma di depositi bancari, che hanno tuttavia decelerato rispetto alla fine dello scorso anno.

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