N. 33 - L'economia delle MarcheAggiornamento congiunturale

Nel corso del 2021 il quadro congiunturale dell'economia marchigiana è nettamente migliorato. Mentre nel primo trimestre l'attività economica è stata ancora frenata dalla pandemia, nel secondo e nel terzo si è osservata una consistente ripresa, favorita dal miglioramento della situazione sanitaria, connesso con l'avanzamento della campagna vaccinale, e dal conseguente allentamento delle misure di restrizione. Ne ha beneficiato la fiducia di imprese e famiglie, che si è notevolmente rafforzata. In base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nella media del primo semestre del 2021 il prodotto marchigiano sarebbe cresciuto di circa l'8,5 per cento, più che in Italia (a fronte di un calo più accentuato nel primo semestre del 2020). Il livello del prodotto resta però ben al di sotto di quello pre-pandemia.

La ripresa è risultata diffusa tra i settori, ma con diversa intensità. Nei primi nove mesi dell'anno, all'interno dell'industria manifatturiera la dinamica dell'attività economica è stata superiore per la meccanica e per i beni per la casa (mobili ed elettrodomestici); nel comparto calzaturiero, particolarmente penalizzato durante la fase più acuta della pandemia, il recupero è stato modesto. Le esportazioni sono tornate a crescere, specie per il comparto meccanico. Il settore delle costruzioni, sospinto anche dalla ricostruzione post-sisma e dagli incentivi fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio (Superbonus), nel primo semestre ha riportato un forte incremento della produzione, il cui livello ha superato quello precedente la pandemia. Nel terziario, il commercio ha beneficiato della ripresa della spesa delle famiglie; la stagione turistica estiva è stata positiva, favorita dalla marcata specializzazione regionale nella componente domestica. L'accumulazione di capitale è tornata a rafforzarsi e la spesa pianificata per il prossimo anno ne prefigura un'ulteriore espansione. Il fabbisogno finanziario delle imprese è stato contenuto dagli elevati livelli di liquidità che erano stati accumulati: nel primo semestre del 2021 la domanda di credito si è indebolita, in presenza di un orientamento dell'offerta rimasto accomodante, e la crescita dei prestiti ha progressivamente rallentato.

Le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate dal secondo trimestre, anche se i livelli occupazionali permangono inferiori a quelli antecedenti la pandemia. A partire da giugno, nel settore privato il saldo cumulato tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente ha superato i valori del 2019. La creazione netta di nuove posizioni lavorative è avvenuta principalmente attraverso contratti a tempo determinato e ha riguardato soprattutto il settore dei servizi, specialmente quelli legati alle attività turistiche e ricreative che più avevano subito gli effetti della crisi sanitaria. Il ricorso agli ammortizzatori sociali, sebbene ancora su livelli storicamente elevati, si è significativamente ridotto.

Il miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro e l'evoluzione favorevole del quadro epidemiologico hanno favorito la ripresa dei consumi e quella, più intensa, delle transazioni immobiliari. La domanda di credito da parte delle famiglie si è rafforzata, incontrando condizioni di offerta distese: ne è derivata un'espansione dei prestiti, dopo il brusco rallentamento del 2020.

Nel complesso, i prestiti in regione (includendo sia le imprese, sia le famiglie) nel primo semestre del 2021 sono aumentati a un ritmo inferiore a quello del 2020: la decelerazione dei prestiti alle imprese ha più che bilanciato l'accelerazione di quelli alle famiglie. Gli indicatori della qualità del credito non hanno ancora risentito degli effetti della crisi pandemica, anche grazie alle misure governative di sostegno all'economia, alla politica monetaria accomodante e alle indicazioni delle autorità di vigilanza agli intermediari sui criteri di classificazione dei prestiti. I depositi hanno continuato a espandersi notevolmente, specie nella componente più liquida.

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