N. 32 - L'economia dell'UmbriaAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi del 2021 l'attività economica umbra ha registrato un forte recupero favorito dall'accelerazione della campagna vaccinale e dal graduale allentamento delle restrizioni. In base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d'Italia, nel primo semestre il PIL sarebbe sensibilmente cresciuto sebbene con una intensità lievemente inferiore alla media nazionale.

La manifattura ha fatto segnare una robusta espansione delle vendite, specie nei comparti dell'abbigliamento, dei metalli e della meccanica. Un'ampia quota di aziende prefigura per il 2021 un fatturato maggiore rispetto a quello di due anni prima. La favorevole evoluzione del quadro economico ha agevolato la realizzazione dei piani di investimento, che sottendono una spesa in linea con i livelli registrati prima della crisi sanitaria. Nell'edilizia il recupero è stato ancora più rapido e ha beneficiato degli incentivi pubblici per i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico oltre che dell'accelerazione dell'attività di ricostruzione post-terremoto. Tra le imprese dei servizi l'aumento delle vendite è stato meno diffuso, anche in relazione a una dinamica dei consumi ancora moderata. I flussi turistici, assai deboli nel primo semestre dell'anno, hanno raggiunto in estate livelli storicamente elevati.

La positiva evoluzione del quadro congiunturale ha determinato il ritorno a favorevoli condizioni reddituali del sistema produttivo umbro. La crescita ancora sostenuta del credito si è riflessa in un ulteriore ampliamento delle disponibilità liquide, detenute anche per finalità precauzionali. Il flusso dei nuovi prestiti deteriorati, in lieve aumento, è rimasto su livelli contenuti.

La ripresa ha portato benefici al mercato del lavoro. Le attivazioni di nuovi contratti sono cresciute, in particolare nella componente a termine e nei servizi. L'ancora esteso ricorso ai regimi di integrazione salariale, sia pure in calo rispetto al periodo di massima emergenza, ha contribuito al contenimento delle cessazioni. Nei mesi più recenti il clima di fiducia delle famiglie è sensibilmente migliorato; la domanda di credito sia per l'acquisto di abitazioni sia per il finanziamento dei consumi è progressivamente cresciuta.

Le previsioni formulate dalle imprese intervistate dalla Banca d'Italia tra la fine di settembre e la metà di ottobre prefigurano per i prossimi mesi un andamento dell'attività ancora favorevole in tutti i settori. I programmi di spesa per gli investimenti sono orientati a un'ulteriore crescita, anche per lo stimolo atteso dagli interventi previsti nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sulle prospettive a breve termine dell'economia gravano tuttavia, oltre ai rischi legati a un'eventuale recrudescenza dei contagi, le difficoltà di approvvigionamento e i forti rincari di energia, materie prime e prodotti intermedi emersi di recente.

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