N. 24 - L'economia della Valle d'AostaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte dell’anno l’attività economica in Valle d'Aosta ha continuato a risentire degli effetti dell'emergenza sanitaria. I vincoli alla mobilità e le chiusure obbligate hanno interessato la regione per un periodo più esteso rispetto alla media nazionale, influendo soprattutto sul turismo e sul commercio, da cui dipende in misura rilevante l'economia locale. Solo a partire dall'estate sono emersi segnali di ripresa, diffusi a tutti i settori; i livelli di attività sono rimasti tuttavia contenuti nel confronto con quelli antecedenti la pandemia.

I flussi turistici, in forte calo nei primi mesi del 2021, hanno ripreso a crescere con l'avvio della stagione estiva. Nel complesso del trimestre giugno-agosto le presenze sono comunque risultate molto più basse di quelle dello stesso periodo del 2019, in particolare per la componente di turisti stranieri.

Il miglioramento del clima di fiducia e la progressiva riapertura di tutte le attività commerciali e di ristorazione hanno favorito la ripresa dei consumi.

Nell'industria l'attività ha mostrato segnali di recupero soprattutto nel terzo trimestre. L'accumulazione di capitale è rimasta contenuta e inferiore alle previsioni formulate a inizio anno.

Nelle costruzioni è proseguita la ripresa in atto dalla seconda metà del 2020 e diffusa sia al comparto privato sia a quello delle opere pubbliche.

La redditività delle aziende è rimasta nel complesso bassa; le disponibilità liquide sono lievemente diminuite, pur mantenendosi su livelli elevati nel confronto con quelli del passato decennio.

Le condizioni del mercato del lavoro hanno risentito della debolezza dell'economia nella prima parte dell'anno, mostrando un miglioramento in connessione con l'avvio della stagione turistica estiva. Le posizioni di lavoro create sono state prevalentemente a termine, con una quota elevata di contratti stagionali. Il ricorso a strumenti di integrazione salariale è rimasto ampio. I redditi delle famiglie sono stati ancora sostenuti dalle misure disposte dal Governo.

Nel primo semestre dell'anno il credito bancario ha accelerato, sostenuto dalle misure straordinarie del Governo, delle autorità di vigilanza e dell'Eurosistema. La crescita dei prestiti è stata più elevata per le imprese e ha interessato tutti i principali comparti di attività. Si è intensificato anche l'aumento dei finanziamenti alle famiglie: all'ulteriore incremento dei mutui si è accompagnata la ripresa del credito al consumo, specie quello finalizzato all'acquisto di autoveicoli. La qualità del credito è rimasta pressoché stabile, nonostante il peggioramento registrato per le famiglie.

La dinamica dei depositi bancari delle famiglie e, soprattutto, delle imprese si è indebolita.

Le previsioni formulate tra la fine di settembre e la prima decade di ottobre dalle aziende del campione della Banca d'Italia sono favorevoli; anche la propensione a investire per il 2022 risulta in aumento. Sulle prospettive di crescita pesa comunque l'incertezza connessa con l'evoluzione della pandemia e con le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di altri input produttivi.

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