N. 1 - L'economia del PiemonteRapporto annuale

Nel 2015 l’economia in Piemonte è tornata a crescere, dopo tre anni di recessione. In base alle stime preliminari di Prometeia, il PIL sarebbe aumentato dello 0,7 per cento, pressoché in linea con la media nazionale. Al rafforzamento della ripresa nell’industria si è associato un moderato recupero nei servizi. La domanda aggregata ha beneficiato, oltre che dell’ulteriore espansione delle esportazioni e del graduale incremento dei consumi, anche della ripresa degli investimenti.

Nell’industria è proseguita la fase di recupero dei livelli di attività; vi hanno contribuito non solo l’ulteriore crescita delle esportazioni, per il terzo anno consecutivo più intensa della media nazionale, ma anche il miglioramento degli ordini interni. Le più favorevoli prospettive della domanda, l’aumento del grado di utilizzo degli impianti e le più agevoli condizioni di accesso al credito hanno favorito la ripresa dell’accumulazione di capitale. Nelle costruzioni, invece, la situazione è rimasta negativa, anche se nel corso dell’anno sono emersi segnali di lieve miglioramento della domanda sia pubblica sia privata; nel mercato immobiliare è proseguito il graduale recupero delle compravendite, mentre i prezzi hanno continuato a contrarsi. Nel terziario, il commercio ha beneficiato dell’ulteriore moderato aumento della spesa per beni di consumo, soprattutto durevoli; l’attività nei trasporti ha riflesso il miglioramento della congiuntura industriale; il turismo ha fatto registrare un’accelerazione delle presenze, trainata dalla componente estera, cresciuta in misura particolarmente intensa nella provincia di Torino.

Le condizioni nel mercato del lavoro sono migliorate. Vi hanno contribuito l’evoluzione della congiuntura e i provvedimenti del Governo, che hanno favorito in particolare la ripresa dell’occupazione a tempo indeterminato. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è divenuto positivo. Il tasso di disoccupazione è tornato a ridursi, anche tra i giovani.

Le attese delle imprese, rilevate con la consueta indagine della Banca d’Italia, prefigurano il proseguimento della fase congiunturale favorevole. Per il complesso del 2016 il fatturato continuerebbe a crescere e l’attività di investimento si rafforzerebbe. Permane elevata comunque l’incertezza sul consolidamento della ripresa in atto.

Lo scorso anno è proseguito il graduale miglioramento delle condizioni di accesso al credito sia per le imprese sia per le famiglie. Vi hanno contribuito le misure straordinarie di politica monetaria della BCE, che hanno favorito un’ulteriore distensione dell’offerta, e il moderato recupero dell’economia. Il credito erogato alle imprese dalle banche e dalle società finanziarie è tornato a crescere, trainato dal settore manifatturiero e da quello dei servizi; è ancora calato invece quello destinato alle imprese delle costruzioni e a quelle di piccole dimensioni. Anche i finanziamenti alle famiglie hanno registrato una ripresa, sospinti dall’espansione dei nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni e del credito al consumo.

Le nuove sofferenze hanno continuato a ridursi in rapporto ai prestiti. La dinamica è riconducibile alle imprese e ha interessato tutti i principali comparti di attività economica, in particolare quello manifatturiero. Anche l’incidenza delle partite deteriorate diverse dalle sofferenze è lievemente diminuita per le imprese. La rischiosità del credito alle famiglie è rimasta sostanzialmente invariata su livelli contenuti.

È proseguita lo scorso anno la crescita dei depositi bancari delle famiglie e delle imprese. Tra gli altri strumenti finanziari, le famiglie hanno continuato a prediligere le quote di fondi comuni; i rendimenti contenuti dei titoli di Stato e delle altre obbligazioni hanno favorito un rinnovato interesse per il mercato azionario.

In attuazione dei Programmi Operativi 2013-15, sono proseguite lo scorso anno le azioni di riorganizzazione e di contenimento della spesa della sanità regionale. Nel 2015 il debito delle Amministrazioni locali piemontesi in rapporto al PIL è rimasto su valori notevolmente superiori alla media italiana, nonostante l’ulteriore riduzione in termini nominali.

Per il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 il Piemonte potrà beneficiare di due Programmi operativi regionali, la cui dotazione complessiva è rilevante in rapporto alla spesa media storica della Regione. Tali programmi prevedono di destinare le quote più significative di risorse agli interventi in materia di mercato del lavoro e capitale umano e a quelli per ricerca, innovazione e competitività.

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