N. 39 - L'economia della CampaniaAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi del 2012 si è accentuato il calo dell'attività economica in Campania. La quota di imprese che ha rilevato una riduzione del fatturato è stata superiore a quella del corrispondente periodo del 2011 in tutti i comparti produttivi. I settori maggiormente dipendenti dalla domanda interna, in particolare dalla componente pubblica, hanno continuato a mostrare i risultati peggiori. Andamenti migliori della media si sono manifestati per le imprese esportatrici e nel comparto turistico. Le aspettative delle imprese sulle tendenze degli ordinativi per i prossimi mesi non evidenziano significative inversioni di tendenza.

Le esportazioni, dopo la buona crescita rilevata nei primi tre mesi dell'anno, sono diminuite nel secondo trimestre. Gli scambi con l'estero continuano a mostrare andamenti sensibilmente differenziati tra i settori: la perdurante stagnazione dell'export di autoveicoli e il calo di quello farmaceutico sono stati compensati dall'ulteriore crescita del comparto aeronautico e dalla ripresa rilevata nei settori del sistema moda (abbigliamento e calzature).

Secondo le nostre indagini, gli investimenti fissi delle imprese con sede in Campania hanno mostrato ulteriori cedimenti nel 2012, dopo il marcato calo dell'anno precedente. Solo la metà delle imprese prevede di rispettare le intenzioni di investimento programmate per il 2012, mentre quasi il 40 per cento di esse ha rivisto al ribasso la spesa, prevalentemente a causa di difficoltà di natura finanziaria. Il basso livello di utilizzo della capacità produttiva e le incerte prospettive della domanda tendono a frenare gli investimenti anche per il 2013.

Nella media del primo semestre, il numero di occupati è rimasto sostanzialmente stabile. Sono invece fortemente aumentate le persone in cerca di occupazione, sia nella componente degli ex-occupati sia in quella degli ex-inattivi.

La riduzione dei prestiti bancari alle imprese, avviatasi agli inizi del 2012, è proseguita nei mesi estivi. Vi hanno contribuito il basso livello della domanda e l'intonazione restrittiva dell'offerta. È sensibilmente cresciuta l'incidenza delle insolvenze. Il credito al consumo concesso alle famiglie è calato; i prestiti per l'acquisto di abitazioni hanno fortemente rallentato.

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