N. 32 - L'economia dell'Emilia RomagnaAggiornamento congiunturale

Proseguendo la tendenza delineatasi sul finire del 2011, nella prima parte del 2012 l'attività economica dell'Emilia-Romagna ha mostrato un ulteriore indebolimento, in linea con le altre principali regioni del Nord. La domanda e la produzione hanno segnato una contrazione in tutti i comparti dell'industria. L'elevata incertezza sulle prospettive economiche e l'esistenza di capacità produttiva inutilizzata hanno limitato i progetti di investimento per l'anno in corso.

Solo le esportazioni hanno sostenuto la domanda. Anche se in rallentamento rispetto all'anno precedente, in regione si sono mantenute più dinamiche della media nazionale. L'edilizia permane in uno stato di crisi, sia nella componente residenziale sia in quella pubblica. Le compravendite di abitazioni si sono fortemente ridotte; il valore dei nuovi bandi di gara per le opere pubbliche è diminuito. Anche nei servizi si sono registrate flessioni nei livelli di attività.

Nel mercato del lavoro alla tenuta dell'occupazione ha contribuito in modo sostanziale l'aumento degli occupati fra i più anziani e le donne. Anche se in misura lievemente più tenue rispetto alle altre principali regioni del Nord, la contrazione della domanda di lavoro si è manifestata in un massiccio calo delle assunzioni di lavoratori dipendenti. Nostre elaborazioni indicano tuttavia che nei mesi estivi tale dinamica si è accentuata anche per effetto degli eventi sismici avvenuti su parte del territorio regionale.

Nel corso dei primi otto mesi dell'anno la consistenza dei prestiti si è ridotta. All'ulteriore calo del credito alle imprese, più accentuato in regione rispetto alla media nazionale, si è aggiunto in corso d'anno quello dei finanziamenti alle famiglie consumatrici. La debolezza del quadro congiunturale si è riflessa in un aumento della rischiosità dei crediti alle imprese non finanziarie. La raccolta bancaria è aumentata grazie al riorientamento della ricchezza finanziaria delle famiglie verso i depositi.

Per i prossimi mesi le attese rimangono improntate al pessimismo. Sulla dinami-ca attesa del prodotto gravano anche le conseguenze degli eventi sismici di maggio sul comparto industriale regionale. A un lieve miglioramento delle aspettative sull'andamento degli ordini esteri si accompagna una stasi di quelle relative all'accumulazione di capitale e alla dinamica del numero di occupati.

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