N. 31 - L'economia della LiguriaAggiornamento congiunturale

Dalla seconda metà del 2011 l'economia ligure attraversa una fase di marcata difficoltà, in connessione con il peggioramento del clima economico di contesto e con le tensioni sui mercati finanziari. Nella prima parte dell'anno in corso il quadro congiunturale si è ulteriormente deteriorato.

L'industria manifatturiera ha risentito della debolezza della domanda, principalmente di quella interna. I giudizi delle imprese sul livello degli ordinativi e dell'attività produttiva sono sensibilmente peggiorati, in particolare per le aziende di minori dimensioni. Il fatturato dell'industria è diminuito; anche l'attività di investimento è rimasta modesta, a fronte della flessione della redditività e della perdurante incertezza circa l'evolvere delle condizioni di mercato. Anche nel settore delle costruzioni l'attività si è ulteriormente contratta; vi si è associato un nuovo calo dei prezzi e delle contrattazioni sul mercato immobiliare. Nei servizi, il commercio continua a essere penalizzato dalla contrazione del reddito disponibile delle famiglie; anche gli operatori turistici hanno registrato una flessione delle presenze. Il movimento commerciale presso i porti liguri è diminuito; è invece lievemente cresciuto il traffico di container, sia pure in misura inferiore a quanto registrato dagli scali mediterranei francesi e spagnoli.

Nel primo semestre del 2012 il numero degli occupati si è ridotto su base annua, in particolare nell'industria e nelle costruzioni; il tasso di disoccupazione è aumentato, mantenendosi al di sopra della media dell'area nordoccidentale. Anche le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono ulteriormente cresciute.

I finanziamenti destinati alle famiglie consumatrici hanno ristagnato, soprattutto per il rallentamento della domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni. Il tasso di crescita dei prestiti alle imprese ha continuato a diminuire, fino a diventare negativo a giugno del 2012; vi hanno contribuito un'attività di investimento ancora molto debole e condizioni di offerta moderatamente restrittive. La qualità del credito erogato alle famiglie, misurata dagli ingressi in sofferenza, è rimasta stabile; per le imprese sono aumentati sia il flusso di nuove sofferenze, sia l'incidenza delle altre posizioni che presentano difficoltà di rimborso. È proseguito il recupero dei depositi bancari di famiglie e imprese, sospinto dalla crescita dei rapporti vincolati. I titoli in custodia e amministrazione presso le banche, valutati al fair value, hanno invece continuato a diminuire, con l'eccezione dei titoli di Stato.

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