N. 26 - L'economia della Valle d'AostaAggiornamento congiunturale

Nella prima parte dell'anno è proseguito il deterioramento congiunturale iniziato alla fine dell'anno scorso. Nel settore manifatturiero l'indebolimento della domanda interna ed estera ha determinato un calo della produzione e del fatturato delle imprese. L'attività di investimento è rimasta debole. Le aspettative delle imprese non prefigurano un miglioramento significativo della congiuntura nei prossimi mesi.

Nelle costruzioni è proseguita la fase negativa iniziata nel 2009; vi ha influito la debolezza della domanda sia pubblica che privata. Nei servizi la congiuntura è stata complessivamente sfavorevole; segnali positivi si sono avuti nel comparto turistico. Le condizioni nel mercato del lavoro hanno risentito del quadro congiunturale negativo: nel primo semestre gli occupati e il tasso di occupazione sono calati; il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7 per cento. È tornato a crescere il ricorso alla Cassa integrazione guadagni.

Nei primi sei mesi dell'anno i prestiti bancari alle famiglie sono diminuiti; vi ha ancora influito la debolezza della domanda. Dopo il picco toccato nella seconda metà del 2011, l'irrigidimento dell'offerta di prestiti si è attenuato. Il credito alle imprese è ancora aumentato anche se a ritmi modesti: all'aumento dei finanziamenti alle aziende di maggiori dimensioni si è contrapposta la diminuzione di quelli concessi alle imprese più piccole. La domanda di credito delle imprese è rimasta debole, in par-ticolare nel comparto delle costruzioni, riflettendo soprattutto una ridotta attività di investimento in capitale fisso. Hanno invece agito in senso moderatamente espansivo le esigenze di copertura del fabbisogno di circolante e quelle connesse con la ristrutturazione del debito.

La qualità del credito erogato alle imprese è ulteriormente peggiorata, mentre è rimasta stabile quella per le famiglie consumatrici. La raccolta bancaria presso le famiglie e le imprese è tornata a crescere, anche se in misura lieve. Sono aumentati sia i depositi, nelle forme diverse dai conti correnti, sia le obbligazioni bancarie.

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