N. 20 - L'economia della CalabriaRapporto annuale

Nella seconda parte del 2011 si sono manifestate forti tensioni sui mercati finanziari, in connessione con le preoccupazioni circa la sostenibilità delle finanze pubbliche di alcuni paesi dell'area dell'euro. Le tensioni che hanno interessato l'Italia si sono riflesse sui corsi dei titoli di Stato, comportando la necessità di ripetute correzioni di finanza pubblica. A queste si è associato un complessivo peggioramento del clima economico, il rallentamento dell'attività produttiva quando ancora non erano stati recuperati i livelli pre-crisi, e la revisione al ribasso delle previsioni macroeconomiche; è aumentata l'incertezza delle imprese circa l'evolvere delle condizioni del mercato.

Nel 2011 l'attività economica della Calabria ha ristagnato dopo il lieve recupero dell'anno precedente. Secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è cresciuto dello 0,2 per cento, meno della media nazionale.

Secondo le nostre indagini presso le imprese industriali con almeno 20 addetti, il 53 per cento delle aziende con sede in Calabria ha registrato un calo del fatturato contro il 45 per cento che ha osservato un aumento. Per il 2012, il saldo dei giudizi delle imprese sul fatturato è previsto in peggioramento.

Il permanere di ampi margini di capacità inutilizzata e i segnali di ulteriore rallentamento della domanda, a cui si sono associate, a partire dalla seconda parte dell'anno, le tensioni sulle condizioni di finanziamento, hanno ostacolato gli investimenti da parte delle imprese: nel 2011 il saldo tra la percentuale delle aziende che indicano un incremento degli investimenti e quelle che ne indicano un calo è diventato negativo; nel 2012, in base alle indicazioni delle imprese, l'accumulazione di capitale dovrebbe diminuire ancora.

Le esportazioni di merci della regione hanno rallentato, continuando a crescere meno di quelle del Mezzogiorno e dell'Italia, per effetto di un forte calo delle vendite verso l'Unione Europea e in particolare verso i paesi in cui è in atto una crisi del debito (Spagna, Grecia, Portogallo). I comparti dell'agro-alimentare, dei prodotti chimici e dei macchinari, che complessivamente costituiscono oltre il 70 per cento delle esportazioni, hanno subito una flessione.

Il settore delle costruzioni ha risentito in maniera accentuata dell'avversa congiuntura economica. Secondo la nostra indagine presso le imprese del settore, la produzione e l'occupazione si sono ridotte. Sul mercato dell'edilizia residenziale, le transazioni sono diminuite per il quinto anno consecutivo.

In base alle stime di Prometeia, il valore aggiunto dei servizi è lievemente aumentato, rallentando rispetto al 2010. Con riferimento ai soli servizi privati non finanziari, l'indagine della Banca d'Italia su un campione di imprese con almeno 20 addetti segnala che il 55 per cento delle imprese ha registrato un calo del fatturato, mentre solo un quinto di esse ha indicato un aumento.

L'andamento del commercio ha riflesso la diminuzione del reddito disponibile reale e dei consumi delle famiglie; sono diminuite sia le immatricolazioni di autovetture sia le vendite di altri beni durevoli. Ha invece avuto un andamento positivo il settore del turismo, dopo un triennio di crisi. Dopo quattro anni consecutivi di calo, per la prima volta dal 2007, l'occupazione in Calabria è lievemente cresciuta, per effetto del miglioramento che si è verificato nel settore dei servizi e nell'agricoltura, mentre è proseguita la diminuzione degli occupati nell'industria e nelle costruzioni.

In particolare, tra gli occupati sono aumentate le donne, i lavoratori autonomi e quelli con contratto a tempo determinato. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono cresciute fortemente nel 2011, sebbene meno che nel 2010, con un andamento molto più negativo di quello del Mezzogiorno.

Nel corso del 2011 la crescita del credito erogato dagli intermediari bancari alla clientela residente in Calabria ha decelerato rispetto all'anno precedente, ed è stata simile a quella media nazionale. Nei primi mesi del 2012, secondo i dati provvisori, i prestiti bancari sono lievemente diminuiti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nel 2011 i prestiti bancari alle famiglie consumatrici hanno rallentato; alla riduzione del ritmo di crescita registrata dai finanziamenti erogati per l'acquisto di abitazioni si è associato il calo del credito al consumo nella seconda parte dell'anno. A dicembre 2011 il tasso di interesse medio sui mutui per l'acquisto di abitazioni era superiore di 1,1 punti percentuali rispetto a un anno prima. La crisi si è riflessa in una minore partecipazione delle famiglie al mercato dei mutui immobiliari; negli anni più recenti le nuove erogazioni si sono orientate nuovamente verso formule indicizzate.

Il credito concesso al settore produttivo è diminuito sia per le piccole imprese sia, più marcatamente, per quelle di dimensioni medio - grandi. Tale dinamica è stata determinata sia da una diminuzione della domanda di credito da parte delle imprese sia da condizioni di offerta maggiormente improntate alla cautela da parte delle banche. I tassi d'interesse a breve termine praticati alle imprese con sede legale in Calabria sono aumentati soprattutto nell'ultimo trimestre del 2011. Nostre elaborazioni suggeriscono che il calo del credito, pur estendendosi a tutte le imprese, sia stato più intenso per le aziende maggiormente vulnerabili.

Il deterioramento della qualità del credito, dopo aver raggiunto un massimo a fine 2010, ha mostrato segnali di stabilizzazione nel 2011 su livelli peggiori rispetto alla media nazionale. La quota di finanziamenti concessi da banche e società finanziarie a imprese in temporanea difficoltà di pagamento (incagli e prestiti ristrutturati) è lievemente aumentata, segnalando un possibile deterioramento di alcune posizione creditizie nei prossimi mesi.

Nel corso del 2011 i depositi bancari delle famiglie consumatrici e delle imprese sono lievemente aumentati dopo la stagnazione registrata l'anno precedente.

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