N. 8 - L'economia del Friuli Venezia GiuliaRapporto annuale

In un contesto di rallentamento dell'economia italiana e del commercio mondiale, nella seconda parte del 2011 la domanda rivolta al sistema produttivo regionale ha iniziato a diminuire, interrompendo la fase di ripresa in atto dalla metà del 2009. Ne hanno risentito, in particolare, i settori di specializzazione dell'industria regionale che producono beni strumentali e di consumo durevole.

Le vendite al settore industriale si sono mantenute al di sotto dei livelli precedenti la crisi: la domanda interna continua a mostrare difficoltà a fronte del recupero della componente estera. Le esportazioni a valori correnti sono aumentate per il secondo anno consecutivo a un ritmo più moderato rispetto al Nord Est e al complesso del Paese.

Nel terziario il settore commerciale ha risentito dell'ulteriore riduzione della spesa in beni durevoli delle famiglie, frenata dall'evoluzione del reddito disponibile e dalle incerte prospettive del mercato del lavoro. I traffici attraverso le infrastrutture di trasporto della regione sono aumentati. Dopo un biennio di contrazione, nel settore turistico le presenze sono tornate a crescere grazie al contributo della componente straniera.

Nel quadriennio 2008-11 gli effetti della crisi sul mercato del lavoro sono stati temperati dal massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali: nel 2011 gli interventi autorizzati di Cassa integrazione guadagni sono diminuiti per la prima volta, pur mantenendosi a un livello storicamente elevato. Il numero degli occupati è lievemente aumentato in media d'anno, nonostante il calo nel secondo semestre. Il tasso di disoccupazione è calato di mezzo punto percentuale al 5,2 per cento.

Nel corso del 2011 la ripresa dei prestiti bancari si è attenuata e nei dodici mesi terminanti in dicembre il credito ha registrato una lieve flessione; vi hanno contribuito il calo dei finanziamenti alle imprese e il rallentamento di quelli alle famiglie.

Malgrado le operazioni di ristrutturazione del debito e le esigenze di finanziamento del capitale circolante, connesse all'allungamento dei tempi di riscossione dei crediti commerciali, la domanda di prestiti delle imprese si è indebolita soprattutto a causa della ridotta attività di accumulazione. Nel primo trimestre del 2012 la diminuzione del credito alle imprese è proseguita in tutti i principali settori di attività economica.

I prestiti alle famiglie consumatrici hanno rallentato nella seconda parte dell'anno principalmente per effetto del calo del credito al consumo, in connessione alla riduzione della spesa in beni durevoli; il tasso di crescita dei mutui per l'acquisto di abitazioni è rimasto stabile nonostante la crescente onerosità delle condizioni praticate dagli intermediari. Nei primi mesi del 2012 l'indebolimento è proseguito estendendosi a ogni tipologia di finanziamento.

Dal lato dell'offerta, l'inasprimento delle politiche di impiego delle banche, ascrivibile principalmente all'aumento del costo della raccolta in seguito alle tensioni sul debito sovrano, si è riflesso in un generalizzato aumento dei tassi di interesse; le condizioni di accesso al credito sono state improntate a criteri di maggiore selettività verso le categorie di prenditori più rischiose.
Gli ingressi in sofferenza dei crediti concessi alle imprese sono rimasti sugli stessi livelli dell'anno precedente, superiori ai valori pre crisi; quelli relativi alle famiglie hanno continuato a restare contenuti.

Nel 2011 la ripresa dei depositi detenuti dalle famiglie consumatrici è stata sospinta dall'incremento delle componenti con durata prestabilita, più remunerative, a fronte del calo dei conti correnti e dei pronti contro termine. I titoli a custodia detenuti dalle famiglie presso il sistema bancario, valutati a prezzi di mercato, si sono invece ridotti significativamente: rispetto al 2010 è diminuito il peso delle azioni, delle obbligazioni di emissione non bancaria e delle quote di fondi comuni in favore dei titoli di stato, anche in connessione all'aumento dei rendimenti corrisposti su tali attività.

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