N. 4 - L'economia della Valle d'AostaRapporto annuale

In Valle d'Aosta lo scorso anno la ripresa avviatasi nel 2010 si è indebolita. In base alle stime Prometeia, il PIL è aumentato dello 0,5 per cento, in rallentamento rispetto all'anno precedente (2,1 per cento).
Nell'industria il valore aggiunto ha bruscamente decelerato, risentendo a partire dall'estate del peggioramento della congiuntura nazionale e dell'indebolimento della domanda estera. Il fatturato delle imprese, secondo l'indagine della Banca d'Italia, sarebbe rimasto sostanzialmente stabile in termini reali, dopo la forte crescita dell'anno precedente. L'attività di investimento è risultata nel complesso debole, riflettendo il basso grado di utilizzo degli impianti e il deterioramento delle aspettative.
Nel settore delle costruzioni è proseguita la fase negativa iniziata nel 2009. Nel mercato immobiliare il numero di transazioni ha fatto registrare un modesto calo, allontanandosi ulteriormente dai livelli massimi del 2006. Vi si è associata una flessione dei prezzi valutati al netto dell'inflazione.
Nel settore dei servizi la crescita del valore aggiunto si è dimezzata rispetto all'anno precedente, scendendo all'1,1 per cento secondo i dati di Prometeia. Il comparto del commercio ha risentito della debolezza dei consumi delle famiglie. Il movimento turistico invece è cresciuto ulteriormente, trainato principalmente dall'aumento delle presenze di turisti stranieri. I transiti di automezzi pesanti sulle autostrade della regione sono aumentati.
Nel mercato del lavoro nella media del 2011 gli occupati e il tasso di occupazione sono calati; l'incidenza della disoccupazione è salita al 5,3 per cento. Sul calo occupazionale ha influito principalmente l'ulteriore flessione nell'industria in senso stretto e nelle costruzioni. Le ore autorizzate di Cassa integrazioni guadagni sono calate sia nella componente ordinaria sia per la parte straordinaria e in deroga. La crisi continua a colpire principalmente i giovani, per i quali il tasso di disoccupazione è aumentato in maniera intensa. Nostre elaborazioni relative ai livelli di istruzione in Valle d'Aosta mostrano un ritardo nel processo di accumulazione di capitale umano; tra i residenti il tasso di scolarizzazione e la percentuale di laureati sono inferiori sia alla media del Nord Ovest sia a quella italiana.
L'indebolimento congiunturale si è riflesso negativamente sulla domanda di credito delle famiglie e delle imprese. Vi si è associato un irrigidimento dei criteri di offerta da parte delle banche. Nel 2011 i prestiti bancari concessi alla clientela residente in regione hanno decelerato.
Con riferimento alle famiglie consumatrici, il rallentamento dei mutui ipotecari si è associato a un aumento del TAEG sui prestiti per l'acquisto di nuove abitazioni. Le nuove erogazioni hanno finanziato l'acquisto di immobili di maggior valore. È tornata invece positiva la dinamica del credito al consumo, grazie al contributo delle società finanziarie.
La decelerazione dei finanziamenti alle imprese è imputabile principalmente al calo delle forme a scadenza, connesso con la debolezza del processo di accumulazione di capitale produttivo; si sono incrementati, invece, i prestiti erogati sotto forma di aperture di credito in conto corrente. Secondo dati provvisori, nel primo trimestre del 2012 la dinamica del credito alle imprese è diventata negativa.
Nel corso del 2011 è ripreso a salire il differenziale tra i tassi di interesse a breve termine sui prestiti bancari alle imprese e il tasso di riferimento della Banca centrale europea. L'aumento è stato nettamente più intenso nell'ultimo trimestre dell'anno, in concomitanza con l'acuirsi della crisi dei debiti sovrani e con il mutamento delle prospettive economiche generali.
La qualità del credito, misurata dagli ingressi in sofferenza, si è mantenuta elevata per le famiglie consumatrici; per le imprese è rimasta nel complesso invariata, riflettendo un miglioramento nel settore delle costruzioni e dei servizi a fronte di un peggioramento nel comparto manifatturiero. Segnali di deterioramento della qualità dei portafogli bancari emergono invece dalla dinamica dei crediti deteriorati sia per le imprese, in particolare per quelle con almeno 20 addetti, sia per le famiglie.
La raccolta di depositi effettuata dal sistema bancario nella regione si è ridotta per le imprese, mentre è aumentata per le famiglie consumatrici. I titoli a custodia e amministrazione presso le banche delle famiglie valdostane sono diminuiti; in particolare sono calati gli investimenti in obbligazioni non bancarie, in azioni e in quote di OICR, a fronte di un aumento di quelli in titoli di Stato italiani e delle obbligazioni bancarie.

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