N. 13 - L'economia del LazioRapporto annuale

Nel 2010 l'attività economica del Lazio ha mostrato un recupero dopo il forte calo dell'anno precedente. Secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è aumentato dell'1,2 per cento, in linea con la media nazionale, recuperando solo in parte la diminuzione di oltre tre punti percentuali registrata nel 2009.
La domanda e la produzione nell'industria sono moderatamente cresciute mentre è proseguita la riduzione delle scorte di prodotti finiti delle imprese; gli ordinativi dall'estero hanno mostrato un maggior recupero rispetto a quelli interni. Nel primo trimestre del 2011 l'andamento della domanda è risultato sostanzialmente stazionario; le aspettative delle imprese sulle tendenze degli ordinativi sono lievemente migliorate.
Gli scambi con l'estero hanno rappresentato un punto di forza dell'economia regionale; sono aumentate le esportazioni di beni, sospinte dal consolidamento della fase espansiva in Germania e negli Stati Uniti. La crescita è dovuta soprattutto al contributo dei settori ad elevata tecnologia, in primo luogo la chimica farmaceutica. Sono inoltre aumentate le vendite all'estero in alcuni comparti con produzioni tradizionali (metallurgia, trasformazione alimentare, mobilio, tessile e abbigliamento).
Secondo le nostre indagini gli investimenti fissi delle imprese industriali con sede nel Lazio hanno mostrato una lieve ripresa nel 2010, dopo il marcato calo dell'anno precedente. Segnali di una più netta crescita dell'accumulazione di capitale emergono per le imprese manifatturiere con maggiore propensione alle esportazioni e più elevata intensità tecnologica della produzione. Il basso livello di utilizzo della capacità produttiva e le incerte prospettive della domanda tendono a frenare gli investimenti programmati per il 2011.
L'attività economica nell'edilizia residenziale ha mostrato una flessione nel 2010, con l'eccezione dei lavori di manutenzione e ristrutturazione, che sono aumentati. I nuovi bandi di gara per le opere pubbliche hanno mostrato un calo, sia nel numero sia per valore complessivo.
Sulla base delle stime di Prometeia la crescita del valore aggiunto nei servizi sarebbe stata di poco superiore all'1 per cento in termini reali; è risultato ancora contenuto il recupero del commercio mentre significativi miglioramenti hanno interessato i comparti del turismo e dei trasporti.
L'andamento del commercio ha riflesso la debole crescita del reddito disponibile e dei consumi delle famiglie; sono diminuite sia le immatricolazioni di autovetture sia le vendite di altri beni durevoli. L'occupazione nel comparto si è ridotta.
Il graduale miglioramento della congiuntura economica internazionale ha favorito la crescita delle presenze di turisti stranieri nella città di Roma; sono aumentati, seppure in misura inferiore, anche i flussi di visitatori italiani. Il traffico di passeggeri e di merci nel sistema aeroportuale del Lazio si è intensificato.
Nella media del 2010 l'occupazione nel Lazio ha registrato un incremento, riconducibile alla componente straniera e concentrato nei settori dell'industria e delle costruzioni. L'occupazione nel terziario è lievemente diminuita. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono cresciute fortemente nella prima metà del 2010, per mostrare in seguito una flessione. Il tasso di disoccupazione è aumentato; l'incremento è ascrivibile alla componente maschile. Nel triennio 2008-10 si è ampliata, pur rimanendo al di sotto della media nazionale, la quota di giovani, tra i 15 e i 34 anni, che non sono occupati e non sono coinvolti in alcuna esperienza formativa.
Dopo la sostanziale stazionarietà nel primo semestre del 2010, i prestiti bancari erogati alla clientela residente nel Lazio sono aumentati nella seconda parte dell'anno. La crescita è risultata connessa con il maggior ricorso al credito delle Amministrazioni pubbliche, delle società finanziarie e delle famiglie; a marzo 2011 anche i prestiti alle imprese hanno mostrato una tendenza espansiva.
L'aumento dei prestiti alle famiglie ha riflesso la dinamica dei mutui immobiliari, stipulati per una quota di circa tre quarti a tasso variabile. È invece lievemente diminuito il credito al consumo erogato dalle banche e dalle società finanziarie.
Nel 2010 i tassi di interesse bancari sui prestiti a medio e lungo termine, dopo aver raggiunto un minimo nella prima parte dell'anno, si sono stabilizzati sui livelli della fine del 2009; si sono lievemente ridotti i tassi di interesse sui prestiti a breve termine.
Dopo il deterioramento della qualità del credito avvenuto nella fase immediatamente successiva alla crisi finanziaria, nel 2010 i flussi dei prestiti bancari entrati in sofferenza, in rapporto agli impieghi rilevati a inizio periodo, si sono stabilizzati sui valori registrati alla fine del 2009 sia per le imprese sia per le famiglie. Gli indicatori di rischiosità del credito basati sulle esposizioni verso affidati in temporanea situazione di difficoltà (partite incagliate) segnalano la persistenza di ritardi nel rimborso dei prestiti.
La raccolta bancaria nel Lazio è diminuita; si è ridotta la liquidità delle imprese, mentre la raccolta dalle famiglie è rimasta sostanzialmente stabile. Con riferimento alla composizione del risparmio finanziario delle famiglie, è cresciuta l'incidenza dei fondi comuni di investimento, anche per l'aumento delle quotazioni di mercato rispetto ai minimi dell'anno precedente, mentre si è ridotta la quota di risparmio investita in titoli di Stato italiani.
Gli sportelli bancari sul territorio regionale sono lievemente diminuiti, in seguito a operazioni di ristrutturazione aziendale e razionalizzazione della rete; il numero dei comuni serviti dagli intermediari è rimasto invariato. Sono aumentati sia i rapporti di finanziamento, sia la numerosità dei conti di deposito per sportello bancario.

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