N. 32 - L'economia del LazioRapporto annuale

Nel corso del 2008 la crisi economica internazionale si è aggravata. La caduta dell'attività economica è stata particolarmente intensa nell'ultimo trimestre del 2008 e nei primi mesi del 2009. La sfavorevole fase ciclica e l'elevata incertezza hanno determinato un peggioramento del clima di fiducia delle imprese e delle famiglie.

Nel Lazio la capacità produttiva utilizzata dalle imprese industriali si è drasticamente ridotta nell'ultimo trimestre del 2008. Le imprese hanno reagito al calo della domanda contraendo la produzione e rinviando i piani di investimento. Il 53 per cento delle imprese industriali con almeno 20 addetti, intervistate nell'ambito dell'indagine annuale della Banca d'Italia, ha dichiarato di aver risentito in misura significativa della crisi; per queste il calo del fatturato causato dalla recessione è stato del 15 per cento circa.

L'attività del settore dell'edilizia si è ridotta, in seguito all'esaurirsi della precedente fase espansiva del comparto residenziale e degli interventi di manutenzione e riqualificazione del patrimonio abitativo. L'importo dei nuovi bandi di gara per appalto ha mostrato un calo rispetto all'anno precedente.

Il settore dei servizi sembra aver risentito meno della crisi rispetto all'industria. I comparti dei servizi hanno mostrato andamenti molto diversificati.

I flussi turistici nella Capitale sono diminuiti, soprattutto in seguito al calo delle presenze dei visitatori stranieri, in particolare statunitensi e giapponesi. Il traffico di passeggeri nel sistema aeroportuale del Lazio è lievemente aumentato, risentendo della crescita degli arrivi e partenze di cittadini italiani.

Soprattutto grazie all'andamento delle vendite all'estero di prodotti della chimica e farmaceutica, sono aumentate le esportazioni regionali di merci, seppure in forte rallentamento nell'ultima parte dell'anno. Con l'approfondirsi della crisi economica internazionale, nel primo bimestre del 2009 le esportazioni hanno mostrato un pronunciato calo.

L'occupazione regionale ha decelerato; l'incremento è ascrivibile prevalentemente ai comparti del terziario, mentre gli occupati nell'industria sono diminuiti. Sono aumentati sia il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, sia il tasso di disoccupazione.

L'espansione dei prestiti bancari alla clientela residente nel Lazio ha mostrato un rallentamento, più intenso nell'ultimo trimestre del 2008. L'andamento ha riflesso la decelerazione degli impieghi alle famiglie e alle imprese. Il rallentamento ha riguardato sia la componente a breve termine sia, in misura più ampia, gli impieghi a medio e a lungo termine. Nel primo trimestre del 2009 la decelerazione dei prestiti alle imprese e alle famiglie è proseguita.

I nuovi mutui immobiliari alle famiglie sono diminuiti; vi ha influito la debolezza della domanda, accompagnata da un orientamento più cauto degli intermediari. I ritmi di crescita del credito al consumo erogato dalle banche e dalle società finanziarie si sono ridotti.

Per le imprese sono aumentati i flussi dei prestiti bancari entrati in sofferenza nel corso dell'anno in rapporto agli impieghi di inizio periodo; gli indicatori di rischiosità del credito erogato alle famiglie sono risultati sostanzialmente stazionari.

La dinamica della raccolta bancaria nel Lazio ha riflesso sia l'aumento della preferenza per la liquidità degli operatori e delle famiglie, con la crescita dei depositi in conto corrente rispetto all'anno precedente, sia l'espansione delle obbligazioni bancarie, incentivata dalle politiche di offerta degli intermediari.

Nel corso dell'anno si è ampliato il saldo netto negativo tra sottoscrizioni e rimborsi delle quote di fondi comuni di diritto italiano e delle Sicav; il deflusso di fondi si è correlato con una fase di elevata volatilità dei mercati finanziari e ha riguardato tutti i comparti.

La riduzione dei tassi ufficiali in atto dall'ottobre del 2008 si è riflessa sulle condizioni applicate alla clientela. Nel primo trimestre del 2009 i tassi sui nuovi mutui alle famiglie sono diminuiti di circa 0,9 punti percentuali rispetto alla fine del 2008; i tassi passivi sui conti correnti si sono ridotti di circa 1,3 punti percentuali.

È proseguita l'espansione della rete degli sportelli bancari; il numero dei comuni serviti dagli intermediari è rimasto invariato. Sono notevolmente aumentati gli sportelli ATM presenti nella regione; anche il numero dei terminali POS ha mostrato un incremento.

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