L'economia della PugliaRapporto annuale

Nel 2007 l'attività economica in regione ha evidenziato un rallentamento, riflettendo l'indebolimento della domanda interna ed estera.

L'attività industriale, che nel 2006 era cresciuta in misura significativa, ha sostanzialmente ristagnato. In base ad un'indagine della Banca d'Italia su un campione di 327 imprese con almeno 20 addetti il fatturato in termini reali è diminuito dello 0,8 per cento. La dinamica del settore ha riflesso andamenti differenziati dei comparti: quello della meccanica, in linea con l'andamento degli ultimi tre anni, ha continuato a crescere a ritmi sostenuti, mentre si registra una lieve flessione nel complesso dei restanti settori. Gli investimenti sono aumentati in misura contenuta. Nei primi mesi del 2008 la dinamica della produzione ha mostrato segnali di peggioramento. Il clima di fiducia delle imprese è tornato sui livelli del 2005 quando cominciava a manifestarsi l'ultima fase espansiva.

L'industria in regione continua a evidenziare le difficoltà strutturali connesse a un modello di specializzazione incentrato sui settori tradizionali. Nonostante il recupero registrato lo scorso biennio la produttività del lavoro rimane su livelli sensibilmente inferiori a quelli del Centro Nord.

Nell'ultimo decennio la redditività delle imprese industriali pugliesi ha mostrato una dinamica nel complesso flettente: l'aumento registrato dal comparto della meccanica ha compensato solo in parte il sensibile calo dei settori tradizionali, specia-lizzati in segmenti a basso valore aggiunto, maggiormente sensibili alla competizione proveniente dai paesi emergenti.

Le esportazioni misurate a prezzi correnti hanno registrato una modesta crescita. All'aumento delle vendite all'estero del settore della meccanica si è contrapposta la flessione nei settori tradizionali. Le esportazioni del comparto siderurgico hanno ristagnato per effetto del rallentamento della domanda estera.

Il valore della produzione del settore delle costruzioni è lievemente cresciuto. In presenza di un andamento stagnante dell'edilizia privata, l'attività è stata sostenuta dal comparto delle opere pubbliche, che ha beneficiato dell'avanzamento e comple-tamento di opere appaltate in anni precedenti. Per il 2008 le imprese prevedono una crescita ancora trainata dal comparto delle opere pubbliche.

Nell'ultimo decennio la spesa per infrastrutture economiche del Settore pubblico allargato si è mantenuta in regione su livelli sensibilmente inferiori alla media nazionale e del Mezzogiorno. Il divario sfavorevole della dotazione infrastrutturale rispetto a tali aree dalla metà degli anni novanta si è accentuato.

Le vendite al dettaglio hanno registrato un rallentamento, nonostante sia proseguita la fase di sviluppo della grande distribuzione organizzata. I flussi turistici attratti dalla regione si sono intensificati, sospinti in particolare dalla componente straniera. Il traffico dei passeggeri negli aeroporti e porti ha evidenziato un sensibile aumento mentre quello delle merci si è nel complesso ridotto risentendo della flessione del traffico container del porto di Taranto.

L'occupazione è aumentata del 2,2 per cento, un tasso inferiore a quello dell'anno precedente (2,8 per cento), ma superiore a quello medio nazionale e del Mezzogiorno. Alla riduzione della disoccupazione si è accompagnata la stasi dell'offerta di lavoro. Il tasso di attività delle persone in età lavorativa non si è modificato rispetto all'anno precedente; si mantiene su un livello sensibilmente inferiore a quello medio nazionale, riflettendo la minore partecipazione al mercato del lavoro delle donne.

Tra il 1995 e il 2005 è aumentato il divario negativo della Puglia in termini di prodotto per abitante rispetto alla media europea per effetto dello sfavorevole andamento della produttività del lavoro e del tasso di occupazione.

Dalla metà degli anni novanta è tornato a crescere il flusso migratorio verso le regioni del Centro Nord. Tale flusso si caratterizza per un maggiore contenuto di capitale umano rispetto al passato e alla media del Mezzogiorno, che riflette l'incremento della propensione dei laureati residenti in regione a emigrare nelle aree più sviluppate del Paese.

Nel 2007 il ritmo di crescita dei prestiti bancari si è mantenuto su livelli elevati, sebbene in lieve rallentamento rispetto all'anno precedente. Sul rallentamento ha influito in gran parte la dinamica dei prestiti alle famiglie, la cui crescita ha iniziato a risentire dell'aumento sia delle quotazioni immobiliari che dei tassi di interesse.

I prestiti alle imprese hanno continuato ad aumentare a ritmi sostenuti, beneficiando ancora di condizioni di offerta nel complesso distese. È proseguito con gradualità l'adeguamento dei tassi di interesse ai rendimenti del mercato monetario. La rischiosità dei prestiti bancari si è mantenuta su livelli contenuti.

Nel primo trimestre dell'anno il tasso di espansione dei prestiti bancari ha registrato un ulteriore rallentamento, che ha riflesso in larga misura la sensibile decelerazione di quelli alle famiglie, mentre ha riguardato in misura contenuta le imprese.

Durante lo scorso decennio la struttura finanziaria delle imprese industriali pugliesi ha mostrato nel complesso un miglioramento. Il calo della redditività e dell'autofinanziamento si sono infatti accompagnati ad una flessione più marcata degli investimenti riducendo il fabbisogno finanziario. In presenza di un livello di indebitamento finanziario sostanzialmente stabile in rapporto ai mezzi propri, l'aumento della quota dei debiti bancari a medio e lungo termine ha favorito il riequilibrio della struttura finanziaria per scadenze.

L'aumento dei tassi di interesse sulle scadenze a breve termine ha favorito la crescita dei pronti contro termine e dei titoli di Stato a scadenza ravvicinata o con tassi indicizzati a tali scadenze. Nel 2007 sono aumentate a ritmi sostenuti anche le obbligazioni emesse da banche italiane ed estere.

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