L'economia del Friuli-Venezia GiuliaRapporto annuale

Nel 2007 è proseguita la fase congiunturale favorevole per l'industria regionale, a fronte di una sostanziale stagnazione a livello nazionale. L'attività dei settori edile e dei servizi commerciali si è invece indebolita.
Le vendite in termini reali delle imprese industriali, sospinte dalla componente estera, sono aumentate in misura sostenuta per il secondo anno consecutivo, grazie alla specializzazione della regione in settori, quali la produzione di beni intermedi e di investimento, caratterizzati da una crescente domanda internazionale. A valori correnti le esportazioni sono salite di oltre il 10 per cento, con un ulteriore miglioramento del saldo della bilancia commerciale: l'incremento ha riguardato in maggior misura i comparti siderurgico, della meccanica utensile e delle apparecchiature elettriche e ottiche.
L'elevato contenuto tecnologico della produzione industriale si accompagna al forte grado di innovazione del sistema economico locale rispetto alla media italiana; secondo uno studio della Commissione europea, il Friuli-Venezia Giulia si colloca al quinto posto tra le regioni italiane in termini di performance innovativa ed evidenzia una capacità brevettuale sensibilmente più elevata rispetto alla media nazionale; nel confronto con le 208 regioni europee occupa invece una posizione mediana.
La produzione industriale ha seguito un andamento corrispondente a quello delle vendite; all'innalzamento dei livelli di attività si è accompagnata una ripresa dell'accumulazione di capitale fisico, con una crescita degli investimenti fissi lordi di circa il 20 per cento rispetto al 2006.
Nel 2007, sia la produzione sia le vendite hanno progressivamente decelerato nel corso dell'anno; i livelli di attività produttiva si sono lievemente contratti nel primo trimestre dell'anno in corso.
Nel terziario il tono congiunturale favorevole si è riflesso in un incremento dei traffici ferroviari e aerei; la movimentazione di container attraverso il porto di Trieste è cresciuta in misura sostenuta. Il settore turistico regionale ha beneficiato di un aumento sia degli arrivi, sia delle presenze.
Il numero di occupati ha proseguito a crescere, grazie alla componente autonoma: il tasso di disoccupazione, giunto a livelli storicamente minimi, è calato dal 3,5 al 3,4 per cento. Gli interventi ordinari della Cassa integrazione guadagni si sono ridotti di un terzo.
Negli ultimi anni la crescente flessibilità nel mercato del lavoro ha interessato in misura prevalente i lavoratori più giovani. Tra il 2000 e il 2006 i contratti di lavoro a termine hanno inciso per oltre un terzo degli avviamenti al lavoro dipendente privato.
Nei dodici mesi terminanti alla fine del 2007 il credito erogato in regione ha ristagnato, per effetto di operazioni poste in essere da società finanziarie e assicurative; con l'esclusione di queste operazioni, l'indebitamento bancario ha proseguito a crescere a un ritmo comparabile all'anno precedente (8,2 per cento; 6 per cento nel 2006).
La domanda di credito da parte delle famiglie consumatrici si è mantenuta robusta, sia per i mutui finalizzati all'acquisto di abitazioni, sia per il credito al consumo. La qualità del credito concesso alle famiglie è rimasta elevata: gli ingressi in sofferenza in rapporto agli impieghi vivi di inizio periodo non si sono discostati dai livelli contenuti dell'ultimo decennio. Tra la fine del 1998 e quella del 2007 i mutui bancari alle famiglie consumatrici sono passati da 2,1 a 6,3 miliardi di euro, con una crescita sostenuta per l'intero periodo di riferimento. Nell'ultimo anno la quota delle erogazioni a tasso fisso sul totale ha preso ad aumentare, portandosi rapidamente nell'ultimo trimestre del 2007 a quasi il 60 per cento; secondo un'analisi condotta su un campione di banche con sede in regione, i mutui concessi nel 2007 presentano in media un importo pari al 78 per cento del valore dell'immobile acquistato e una durata di 21 anni.
Nei dodici mesi terminanti a dicembre del 2007 l'indebitamento bancario delle imprese ha proseguito ad accelerare, sospinto dai settori industriale e terziario; i finanziamenti al comparto edile hanno fortemente rallentato, mantenendo comunque una dinamica superiore al 10 per cento. La domanda di credito a breve termine, maggiormente legata ai livelli di attività, si è intensificata in particolare nell'industria manifatturiera, in connessione alla fase congiunturale positiva; la crescita della componente a medio e a lungo termine è rimasta contenuta, malgrado la ripresa degli investimenti. Come per le famiglie, tra il 2006 e il 2007 i flussi di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti sono rimasti sostanzialmente invariati anche per il complesso delle imprese, ma con differenze per settore e classe dimensionale: nei dodici mesi terminanti alla fine del 2007 gli ingressi in sofferenza hanno riguardato maggiormente le ditte individuali e le aziende edili.
La raccolta bancaria ha accelerato in tutte le sue principali forme tecniche, con una crescita più accentuata per i pronti contro termine; la componente relativa alle famiglie consumatrici è aumentata del 6 per cento. Gli strumenti finanziari detenuti dalle famiglie presso il sistema bancario sono saliti, a valore nominale, di circa l'8 per cento, sospinti dai titoli di Stato, di banche italiane e di emittenti esteri; il peso delle quote di fondi comuni italiani sul totale si è ulteriormente ridotto, portandosi alla fine del 2007 a poco oltre il 10 per cento.

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