L'economia della CalabriaRapporto annuale

Nel 2007 il livello di attività economica in regione ha decelerato rispetto all'anno precedente; il rallentamento è da ascrivere a tutti i settori, con l'eccezione delle costruzioni.

Nel settore agricolo le quantità raccolte sono diminuite in tutte le principali coltivazioni regionali; le olive raccolte, che costituiscono la principale coltivazione in regione, sono calate per il terzo anno consecutivo.

Nell'industria manifatturiera i livelli della produzione e degli ordinativi sono tornati a peggiorare a partire dalla seconda metà dell'anno. La spesa per investimenti è calata, flettendo più intensamente per le imprese di piccola dimensione. Il contributo delle esportazioni, ancorché marginale, è stato positivo.

Il livello di attività delle imprese di costruzioni ha continuato ad espandersi nel comparto delle opere pubbliche; il mercato immobiliare ha invece mostrato segnali di rallentamento.

Il valore delle vendite degli esercizi commerciali è diminuito, per il calo che ha interessato gli esercizi commerciali di piccola e media dimensione. I flussi turistici sono cresciuti per il secondo anno consecutivo, rimanendo geograficamente poco diversificati e concentrati nei mesi estivi. Nei trasporti, il numero di passeggeri transitati nello scalo aeroportuale di Lamezia Terme ha continuato a crescere, ma a ritmi meno intensi; si è interrotta la flessione dell'attività di transhipment del porto di Gioia Tauro, durata un biennio, grazie anche all'adeguamento infrastrutturale tuttora in corso.

La diminuzione del tasso di disoccupazione, in atto dal 2000, è avvenuta in concomitanza con una flessione dei livelli occupazionali in quasi tutti i settori economici e in presenza di una diminuzione della partecipazione al mercato del lavoro, che ha interessato sia gli uomini che le donne.

I prestiti bancari, pur in decelerazione, sono stati sostenuti, in linea con l'andamento nazionale. I prestiti concessi a imprese di media e grande dimensione hanno continuato a crescere a ritmi elevati; quelli a imprese con meno di 20 addetti hanno decelerato nettamente. Il principale contributo alla crescita dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, concessi anche quest'anno a ritmi sostenuti, è stato apportato dai mutui immobiliari. L'indebitamento finanziario delle famiglie consumatrici in rapporto al PIL è ulteriormente aumentato. Il credito al consumo erogato dalle banche e dalle società finanziarie ha rallentato: il tasso di crescita rispetto al 2006 si è dimezzato.

La rischiosità dei prestiti, misurata dal rapporto tra i crediti divenuti inesigibili nel corso dell'anno e i prestiti, si è significativamente ridotta, comprimendo il divario rispetto al dato nazionale.

La raccolta bancaria è cresciuta soprattutto grazie all'apporto delle famiglie consumatrici; sono aumentate le obbligazioni bancarie e i pronti contro termine, mentre il contributo dei depositi in conto corrente è stato marginale.

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