L'economia del LazioRapporto annuale

Nel 2006 l'attività economica del Lazio è aumentata; l'espansione del prodotto in termini reali è stata pari, secondo le stime della Svimez, all'1,7 per cento. Nell'industria in senso stretto la ripresa della domanda, iniziata già nel secondo semestre del 2005, si è diffusa nel 2006 ai settori della meccanica, dei mezzi di trasporto, dell'elettronica, della trasformazione alimentare e della produzione di legno e mobilio; il grado di utilizzo della capacità produttiva dell'industria regionale è aumentato, in particolare nell'ultima parte dell'anno. Nel primo trimestre del 2007 si rileva, sulla base degli indicatori qualitativi elaborati dall'ISAE, un calo degli ordinativi e della produzione rispetto ai livelli raggiunti nell'anno precedente.
Nel 2006 l'espansione dell'attività nel settore delle costruzioni ha tratto beneficio sia dalla fase di ultimazione di opere pubbliche appaltate in precedenza, sia dalla dinamica dell'edilizia residenziale; è proseguita la crescita della domanda di abitazioni e i prezzi del mercato immobiliare sono aumentati, soprattutto nella Capitale. I bandi di gara per nuove opere sono diminuiti rispetto all'anno precedente.
È proseguita la fase di crescita moderata dei consumi delle famiglie; nel corso dell'anno è migliorato il clima di fiducia rilevato tra i consumatori, in concomitanza con la crescita dell'occupazione e con un quadro congiunturale più favorevole. I flussi turistici sono aumentati in misura analoga all'anno precedente, in seguito alla crescita delle presenze di visitatori stranieri, in particolare di statunitensi, tedeschi e francesi.
Si sono incrementate le esportazioni di merci della regione; l'aumento delle vendite all'estero si è concentrato nei settori della meccanica, dell'elettronica, della chimica-farmaceutica nonché, tra i settori tradizionali, del tessile e dell'abbigliamento. La crescita delle esportazioni regionali ha riguardato l'area dell'euro (in particolare la Germania e la Francia), i paesi dell'Europa centro-orientale e asiatici; sono diminuite le vendite nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Nel 2006 il tasso di crescita dell'occupazione si è portato all'1,8 per cento (0,4 per cento nel 2005). L'aumento dell'occupazione, che è stato più intenso nel primo semestre dell'anno, ha riguardato l'industria in senso stretto, l'edilizia, l'agricoltura nonché, nel settore terziario, il commercio. Il tasso di disoccupazione è diminuito.
È proseguita l'espansione dei prestiti bancari; alla crescita della componente a medio e a lungo termine si è accompagnata, nell'ultimo trimestre del 2006 e nei primi mesi del 2007, l'accelerazione del credito a breve termine.
Nonostante l'aumento dei tassi di interesse sui prestiti, è rimasta elevata la dinamica del credito alle famiglie per l'acquisto di abitazioni e del credito al consumo erogato da banche e da società finanziarie. I prestiti alle imprese hanno accelerato; la crescita è stata particolarmente intensa per i settori dell'energia, dei mezzi di trasporto, dell'alimentare e per le costruzioni. Si sono ridotti i prestiti bancari erogati ai comparti della chimica farmaceutica, della produzione di gomma e plastica, dell'elettronica e ai servizi delle comunicazioni.
Sono lievemente aumentati i flussi di nuove sofferenze in rapporto agli impieghi; l'incremento dell'indicatore è stato più ampio della media per il settore del terziario e per l'edilizia.
La raccolta bancaria è cresciuta del 10 per cento circa, come nell'anno precedente. Alla decelerazione dei depositi in conto corrente e della raccolta obbligazionaria si è contrapposta la forte espansione delle operazioni pronti contro termine. Le disponibilità di titoli in deposito presso le banche dei risparmiatori laziali sono aumentate del 7,3 per cento; è cresciuta la quota detenuta in titoli di Stato italiani, in particolare nella componente a breve termine, in concomitanza con la crescita dei rendimenti di mercato in termini reali su questa durata.

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