L'economia della Puglia nel 2005Rapporto annuale

Nel 2005 il prodotto regionale ha segnato un regresso. Nei principali settori l’attività produttiva si è ridotta o è risultata stazionaria.

Nell’ultimo quadriennio lo sviluppo dell’economia pugliese si è pressochè arrestato, frenato dalla debolezza della domanda interna e dalle crescenti difficoltà del sistema produttivo di competere con successo sui mercati, che riflettono il ritardo nella dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, le ridotte dimensioni delle imprese, la specializzazione produttiva sbilanciata verso i settori maggiormente esposti alla concorrenza delle economie di recente industrializzazione.

Nell’industria in senso stretto l’attività si è contratta. In base ai risultati dell’indagine della Banca d’Italia su un campione di imprese industriali della regione con almeno 20 addetti, il fatturato a prezzi costanti è calato. Alla stasi della componente interna si è associata la flessione di quella estera. Dopo la ripresa dei mesi estivi la produzione industriale ha rallentato alla fine dell’anno.

Le esportazioni di beni a prezzi correnti, in forte decelerazione rispetto al 2004, hanno continuato a beneficiare del determinante contributo dell’export di metalli e di prodotti in metallo. Nei settori tradizionali vi è stata un’ulteriore erosione delle quote di mercato a livello internazionale.

La spesa per investimenti industriali si è ridotta, anche a causa del perdurare di un orientamento degli operatori improntato alla cautela sulle prospettive a breve dell’economia.

Nel settore delle costruzioni l’attività produttiva ha decelerato sensibilmente rispetto all’anno precedente. In base ai risultati dell’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso un campione di imprese regionali, il valore della produzione a prezzi costanti è risultato sostanzialmente stazionario.

Il rallentamento dell’attività ha interessato anche il comparto dell’edilizia privata residenziale, nonostante l’impulso derivante dalla crescita dei prezzi degli immobili e dalle favorevoli condizioni di finanziamento alle famiglie.

Le vendite al dettaglio hanno ristagnato, mostrando segnali di ripresa nel secondo semestre. All’andamento delle vendite ha contribuito un orientamento delle famiglie nelle scelte di consumo improntato alla prudenza. Sono aumentati gli arrivi e le presenze di turisti in regione. Nel settore agricolo la produzione si è ridotta. In tutte le principali colture vi è stato un incremento nei prezzi di vendita.

L’occupazione è diminuita per il terzo anno consecutivo. È ulteriormente aumentata la diffusione delle posizioni lavorative a termine. Le sfavorevoli prospettive di inserimento per la popolazione più giovane e di sesso femminile si sono riflesse in una contrazione delle persone attive sul mercato del lavoro regionale e in una diminuzione del tasso di disoccupazione.

Il credito bancario a residenti è aumentato a ritmi sostenuti e in accelerazione rispetto al 2004. È rimasto elevato il contributo alla crescita fornito dai finanziamenti a medio e a lungo termine connessi con il mercato immobiliare, costituiti dai prestiti all’edilizia, da quelli alle società di servizi specializzate e dai mutui per l’acquisto di abitazioni.

I finanziamenti alle imprese hanno accelerato. È proseguito il processo di allungamento della durata dei prestiti, alimentato dal costo relativamente contenuto dei mutui. Nella seconda parte dell’anno vi è stato un aumento nel credito a breve termine, in coincidenza con la ripresa dell’attività produttiva.

La crescita dei crediti alle famiglie consumatrici è stata superiore a quella dell’anno precedente. Vi hanno contribuito sia la dinamica dei mutui immobiliari sia quella del credito al consumo. Anche i finanziamenti alle famiglie erogati dalle società finanziarie specializzate hanno accelerato.

La raccolta bancaria, diretta e indiretta, è aumentata. Vi ha contribuito la crescita dei depositi in conti corrente e il collocamento di prodotti assicurativi.
È ulteriormente aumentato il numero di banche con sede in regione.

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