L'economia del Lazio nel 2005Rapporto annuale

Nel 2005 l’attività economica del Lazio ha rallentato; la crescita del prodotto in termini reali, secondo le valutazioni della Svimez, è stata pari allo 0,4 per cento.

Nell’industria in senso stretto il livello degli ordini rivolti alle imprese della regione ha mostrato un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente. Al calo del primo semestre ha fatto seguito un recupero nella seconda parte dell’anno, favorito dalla crescita degli ordini di beni strumentali, di investimento e di beni intermedi. La ripresa della domanda nella seconda metà del 2005 si è diffusa anche alle piccole e medie imprese e ha riguardato in misura più intensa della media i settori della meccanica e della chimica farmaceutica.

Alla crescita degli ordini le imprese hanno fatto fronte principalmente con una riduzione delle scorte. Nella media del 2005 il livello della produzione è risultato inferiore a quello dell’anno precedente; l’indicatore ha tuttavia mostrato un miglioramento nel secondo semestre. Nei primi mesi del 2006 gli indicatori qualitativi elaborati dall’ISAE mostrano una tendenza espansiva. Le imprese industriali, in particolare di grandi dimensioni, prevedono per l’anno in corso un aumento degli investimenti in termini reali.

Nel 2005 è proseguita la crescita dell’attività nel settore delle costruzioni, in concomitanza con l’aumento della produzione di opere pubbliche, sospinto soprattutto dall’avanzamento dei lavori avviati negli ultimi anni. È proseguita la crescita dei prezzi delle abitazioni, seppure a ritmi inferiori a quelli dell’anno precedente.

Nel commercio al dettaglio le vendite sono aumentate dell’1,7 per cento in termini nominali, risentendo della moderata espansione dei consumi delle famiglie.

I flussi turistici hanno registrato un aumento marcato, in seguito alla crescita delle presenze di visitatori stranieri, soprattutto nella Capitale. Si è intensificato sia il traffico di passeggeri nel sistema aeroportuale regionale, sia il transito di passeggeri, in particolare di croceristi, nel porto di Civitavecchia.

Le esportazioni di merci della regione sono diminuite, nonostante la forte crescita del commercio internazionale. La flessione si è concentrata nei settori dell’aerospaziale, dei mezzi di trasporto, dell’elettronica e nei principali mercati europei; sono invece aumentate le esportazioni negli Stati Uniti e in Cina.

Nel 2005 il ritmo di crescita dell’occupazione è stato pari allo 0,4 per cento, un valore inferiore a quello dell’anno precedente. Alla crescita dell’occupazione nel settore delle costruzioni e, in misura minore, nei servizi si è contrapposta la flessione nell’industria in senso stretto e nell’agricoltura. Il tasso di disoccupazione si è lievemente ridotto.

I prestiti bancari hanno ripreso a crescere, dopo la modesta flessione riscontrata nel 2004. Il credito alle famiglie per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni ha continuato ad aumentare a ritmi elevati, favorito da tassi di interesse su livelli storicamente bassi. È proseguita la sostenuta espansione del credito al consumo erogato da banche e da società finanziarie. I prestiti alle imprese sono aumentati a ritmi modesti, sebbene superiori a quelli dell’anno precedente. L’espansione è stata più ampia della media nei comparti delle costruzioni, della chimica e farmaceutica, degli alberghi e pubblici esercizi; i prestiti bancari al settore dell’energia si sono invece ridotti.

I flussi di nuove sofferenze in rapporto agli impieghi sono rimasti sui livelli dell’anno precedente. Il lieve aumento dell’indicatore relativo alle società finanziarie e assicurative è stato controbilanciato dalla flessione del rapporto per le imprese del settore delle costruzioni; nell’industria manifatturiera e nei servizi l’indicatore è rimasto stabile.

È proseguita l’espansione della raccolta bancaria, a ritmi lievemente inferiori a quelli dell’anno precedente; alla moderata accelerazione dei depositi in conto corrente si è accompagnato il marcato rallentamento delle operazioni pronti contro termine e delle obbligazioni. Nel secondo semestre dell’anno sono aumentate le sottoscrizioni nette dei fondi comuni di investimento flessibili e bilanciati, mentre è stato inferiore al passato il decumulo di fondi azionari.

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