Bollettino Economico n. 3 - 2019

Persistono i rischi per l’economia globale

Non si sono attenuati i rischi per le prospettive dell'economia globale derivanti dal protrarsi delle tensioni commerciali internazionali e dal rallentamento dell'attività in Cina. I rendimenti a lungo termine sono diminuiti nei paesi avanzati, risentendo del deterioramento delle prospettive di crescita e dell'orientamento più accomodante delle principali banche centrali.

La BCE ha prolungato l’espansione monetaria

L'attività economica nell'area dell'euro resta debole e soggetta a rischi al ribasso; l'inflazione rimane su valori contenuti. Il Consiglio direttivo della BCE ha prolungato l'orizzonte nel quale prevede di mantenere bassi i tassi di interesse, ha definito i dettagli della nuova serie di operazioni di rifinanziamento (TLTRO3) e ha annunciato che, in assenza di miglioramenti, sarà necessario un ulteriore accomodamento monetario, avviando una discussione sulle opzioni che potranno essere utilizzate.

In Italia l'attività economica avrebbe ristagnato

Nel secondo trimestre l'attività economica in Italia sarebbe rimasta stazionaria o leggermente diminuita; avrebbe pesato la debolezza del ciclo industriale, comune anche alla Germania, determinata dal persistere delle tensioni commerciali. Nelle indagini della Banca d'Italia le imprese prefigurano un rallentamento della domanda nei prossimi mesi e indicano piani di investimento in espansione molto modesta per l'anno in corso.

I premi per il rischio si sono ridotti

Alla diminuzione dei differenziali di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi hanno contribuito, in un quadro di generalizzata flessione dei premi per il rischio favorita dalle prospettive di accomodamento monetario, la revisione del disavanzo atteso per l'anno in corso e la conseguente decisione della Commissione europea di non raccomandare l'avvio di una Procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia.

Le proiezioni indicano un rallentamento del PIL per quest'anno

In questo Bollettino si presentano le proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana nel triennio 2019-2021 che aggiornano quelle predisposte nell'ambito dell'esercizio previsivo dell'Eurosistema. La proiezione centrale della crescita del PIL è pari allo 0,1 per cento quest'anno, allo 0,8 il prossimo e all'1,0 nel 2021. I rischi per la crescita derivano da un proseguimento delle tensioni sulle politiche commerciali e, sul piano interno, da un accentuarsi dell'incertezza riguardo agli orientamenti della politica di bilancio negli anni successivi a quello in corso; viceversa, dall'avvio di un circolo virtuoso tra politiche di bilancio e condizioni finanziarie potrebbe derivare un impulso all'attività economica.