L'avvio di una procedura di risoluzione sarebbe potuto avvenire solo a discrezione del Comitato di Risoluzione Unico (CRU), che in questo caso ha deciso che non ne esistessero i presupposti. Qualora il CRU avesse deciso di avviare la procedura, ne sarebbe comunque derivato l'azzeramento del valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate.
La procedura avrebbe inoltre comportato l'applicazione del bail-in delle obbligazioni senior e dei depositi non protetti. Ciò avrebbe avuto costi più elevati per tutti i soggetti coinvolti, cioè lo Stato, la clientela bancaria e il resto del sistema bancario italiano.