A partire da dicembre 2007, in seguito alle forti tensioni registrate sui mercati finanziari e monetari, le principali banche centrali hanno messo in atto una serie di azioni coordinate: la BCE ha così potuto consentire alle controparti dell'area dell'euro di accedere a finanziamenti in dollari statunitensi.
Dal 2013 la BCE, la Bank of Canada, la Bank of England, la Bank of Japan, la Federal Reserve e la Swiss National Bank hanno deciso di convertire le loro linee di swap temporanee in accordi bilaterali permanenti al fine di immettere liquidità in dollari statunitensi qualora richiesto dalle condizioni di mercato.