Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - luglio 2014, n. 42Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Le interviste del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia si sono svolte tra il 25 giugno e il 24 luglio. Vi hanno partecipato 1.269 agenzie immobiliari. Le informazioni fornite riguardano l’attività di compravendita, quella di locazione e i relativi prezzi, per il trimestre di riferimento (aprile-giugno 2014) e in prospettiva.

I principali risultati

Prezzi delle abitazioni

Nel secondo trimestre del 2014 la quota di agenti immobiliari che riportano una diminuzione dei prezzi di vendita rimane largamente predominante, anche se è diminuita al 67 per cento (dal 70 dell’indagine di aprile) mentre è cresciuta l’incidenza dei giudizi di stabilità (al 32,5 per cento dal 29,7).

Compravendite

La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione nel secondo trimestre del 2014 è salita al 68,1 per cento (64 nella rilevazione di aprile), soprattutto nel comparto degli edifici preesistenti. I giudizi relativi alle condizioni della domanda hanno invece registrato un peggioramento: il saldo tra gli agenti che riportano un aumento e quelli che indicano invece una diminuzione dei potenziali acquirenti è sceso a –20,5 punti percentuali da –11,8 della precedente rilevazione.

Incarichi a vendere

Il saldo fra le risposte di aumento e di diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere è aumentato (a 28,4 punti percentuali da 24,8 della precedente rilevazione) mentre quello riferito ai nuovi mandati è lievemente diminuito (a 18,1 punti percentuali). Rimane ancora significativo il divario tra i prezzi di domanda e quelli di offerta. Nei giudizi delle agenzie la cessazione degli incarichi a vendere continua a risentire in misura rilevante sia di proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi per il venditore (per il 55,1 per cento degli operatori) sia dell’assenza di proposte a causa di prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali acquirenti (per il 62,4 per cento). È invece diminuita la quota di agenzie che riconducono la decadenza dell’incarico alla difficoltà di reperire un mutuo (al 34,2 dal 41,7 per cento).

Trattative e tempi di vendita

Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è rimasto sostanzialmente stabile (16 per cento), al pari del tempo medio che intercorre tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile (9,4 mesi).

Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario è rimasta pressoché invariata intorno al 63 per cento. Il rapporto tra prestito e valore dell’immobile, in graduale aumento nei quattro trimestri precedenti, ha segnato un nuovo rialzo (al 62,1 per cento, dal 61,5).

Locazioni

L’83,8 per cento delle agenzie ha dichiarato di avere locato almeno un immobile nel secondo trimestre del 2014 (81,6 per cento nel trimestre precedente). Tra queste è lievemente aumentata l’incidenza delle agenzie che hanno segnalato un aumento dei canoni di locazione (al 2,4 per cento dallo 0,9). Il saldo negativo tra le attese di rialzo e di ribasso dei canoni nel trimestre in corso si è lievemente attenuato (da 56,6 punti percentuali a 55,3). Il margine medio di sconto sui canoni rispetto alle richieste iniziali del locatore è rimasto all’incirca invariato (al 7,7 per cento). I nuovi incarichi a locare vengono segnalati come stabili dal 61 per cento degli operatori, mentre il saldo positivo fra le risposte in aumento e in diminuzione si è pressoché annullato (0,4 punti percentuali da 5 nella precedente rilevazione).

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Le attese degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento, pur in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione per la stagionalità che influenza le valutazioni relative al periodo estivo, risultano assai meno pessimistiche nel confronto con la rilevazione dello stesso periodo del 2013: il saldo negativo fra aspettative favorevoli e sfavorevoli si è ridimensionato a –26,9 punti percentuali da –43,5 un anno prima. Il saldo sulle attese sui nuovi incarichi a vendere, anch’esso in flessione rispetto alla precedente indagine, si attesta su livelli comparabili con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso (4,2 contro 6,1 punti percentuali). Continua a prevalere tra gli operatori l’orientamento al ribasso circa le tendenze dei prezzi: la quota che ne prevede una diminuzione nel trimestre in corso è salita al 55,8 per cento, compensata dalla riduzione di quella degli agenti che indicano attese di stabilità (al 43,6 dal 46,3 per cento).

Le prospettive del mercato nazionale delle compravendite

I giudizi sulle prospettive a breve termine nel mercato nazionale, valutati sempre rispetto a un anno prima per rimuovere gli effetti della stagionalità del periodo estivo, denotano un’attenuazione del pessimismo degli operatori: il saldo fra attese di miglioramento e peggioramento è sceso a –34,3 punti percentuali contro il –53,3 della scorsa estate. Le prospettive su un orizzonte di medio termine (due anni), in miglioramento rispetto a un anno prima, segnalano tuttavia una netta riduzione dell’ottimismo rispetto a quanto riscontrato in aprile.

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