Rapporto annuale BCE sul 2021

La redazione delle presenti considerazioni, relative alle attività della BCE nel 2021, è stata ultimata prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La BCE è pronta a intraprendere qualsiasi azione si renda necessaria per preservare la stabilità finanziaria e assolvere il proprio mandato di assicurare la stabilità dei prezzi.

Il 2021 è stato l'anno in cui l'area dell'euro ha progredito più stabilmente sul sentiero della ripresa dopo l'emergenza pandemica. L'economia ha registrato un forte recupero; la crescita del PIL in termini reali è stata pari al 5,3 per cento, pur evidenziando un rallentamento a fine anno per l'introduzione di nuove restrizioni a contrasto dell'ondata della variante Omicron del coronavirus (COVID-19). La ripresa ha riguardato anche l'occupazione; a fine anno il tasso di disoccupazione è sceso a livelli storicamente bassi.

Alla rapida riapertura dell'economia la ripresa ha tuttavia risentito di tensioni. All'inizio del 2021 l'inflazione nell'area dell'euro era molto bassa, ma in seguito è aumentata bruscamente per effetto dei vincoli dal lato dell'offerta determinati dalla pandemia, del recupero della domanda a livello mondiale e dell'impennata dei prezzi dell'energia. Nel 2021 l'inflazione complessiva sui dodici mesi è stata, in media, pari al 2,6 per cento, rispetto ad appena lo 0,3 per cento del 2020.

Nel 2021 la BCE ha portato a termine il riesame della strategia di politica monetaria, che è stata aggiornata per fronteggiare nuove sfide e ci offre un quadro di riferimento per gestire la complessità della situazione attuale. Il Consiglio direttivo ha adottato un obiettivo di inflazione, chiaro e di facile comprensione, pari al 2 per cento nel medio termine. Si tratta di un obiettivo simmetrico, nel senso che scostamenti dell'inflazione dall'obiettivo sono considerati ugualmente inopportuni, in entrambe le direzioni. Inoltre, aver ricevuto l'approvazione dell'intero Consiglio direttivo gli conferisce solidità.

Il Consiglio direttivo ha altresì stabilito come la BCE debba perseguire l'impegno alla simmetria. Specificamente, quando l'economia si trova in prossimità del limite inferiore effettivo dei tassi di riferimento sono necessarie misure di politica monetaria particolarmente incisive o persistenti per scongiurare il radicarsi di deviazioni negative dall'obiettivo di inflazione. La nuova strategia si è riflessa nella ricalibrazione delle indicazioni prospettiche sui tassi di interesse (forward guidance) e ha orientato la risposta della nostra politica monetaria agli andamenti economici nella seconda metà dell'anno.

A fronte di una ripresa fragile e di un'inflazione contenuta, abbiamo fornito ampio sostegno monetario per riportare l'inflazione più vicina al nostro obiettivo.

All'aumentare dell'inflazione abbiamo gestito con pazienza e persistenza il corso della nostra politica per evitare un inasprimento prematuro in risposta a shock indotti dall'offerta. Abbiamo adeguato il ritmo degli acquisti netti effettuati nell'ambito del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) in linea con l'evoluzione delle prospettive e con la nostra valutazione delle condizioni di finanziamento.

A dicembre il Consiglio direttivo ha ritenuto che i progressi compiuti nella ripresa economica e verso l'obiettivo di inflazione a medio termine consentissero una riduzione graduale del ritmo degli acquisti di attività nei trimestri seguenti e ha quindi annunciato l'intenzione di sospendere gli acquisti netti di attività nell'ambito del PEPP a fine marzo 2022 e di ridurre gradualmente gli altri programmi di acquisto di attività.

Nel quadro del riesame della strategia, la BCE ha anche pubblicato un ambizioso piano di azione sul cambiamento climatico, accompagnato da una dettagliata tabella di marcia su come integrare le considerazioni relative al cambiamento climatico nella nostra strategia di politica monetaria. In questo ambito rientrano gli approfondimenti finalizzati a incorporare più efficacemente nei nostri modelli macroeconomici le implicazioni del cambiamento climatico e a elaborare nuovi indicatori per l'analisi dei rischi ad esso connessi. Nel coordinamento di tali attività un ruolo centrale è affidato al Centro sul cambiamento climatico della BCE, che ha iniziato la sua attività nel 2021. Maggiori dettagli sono disponibili nel Rapporto, che dedica un intero capitolo alle attività e alle iniziative della BCE in tema di sostenibilità.

Anche sul piano della comunicazione la BCE ha introdotto importanti cambiamenti. Da luglio è stato modificato lo stile comunicativo della dichiarazione di politica monetaria del Consiglio direttivo, al fine di rendere più accessibile la presentazione delle decisioni. A complemento della nuova dichiarazione è ora disponibile anche “La dichiarazione di politica monetaria in sintesi", una versione grafica rivolta a un pubblico ampio che spiega le decisioni della BCE con un linguaggio semplice e un impatto visivo immediato, disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'UE.

La moneta unica gode di forte sostegno, come dimostra il favore espresso dal 79 per cento dei partecipanti all'indagine di Eurobarometro condotta a giugno-luglio 2021 nell'area dell'euro. Affinché l'euro rimanga al passo con l'era digitale, il Consiglio direttivo ha avviato una fase istruttoria della durata di 24 mesi su un progetto per l'eventuale introduzione dell'euro digitale. Allo stesso tempo, il contante continuerà a svolgere un ruolo importante nella vita delle persone. Nel mese di dicembre la BCE ha annunciato l'intenzione di dare una nuova veste grafica alle future banconote in euro, coinvolgendo i cittadini nella fase di ideazione; la selezione dei disegni definitivi è prevista per il 2024.

Ci sono quindi cambiamenti in vista per l'euro nei prossimi anni, ma con un punto fermo: l'impegno della BCE nei confronti della moneta unica e della stabilità dei prezzi.

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