N. 30 - Il commercio degli schiavi in Africa: quali gli effetti di lungo periodo

Go to the english version Cerca nel sito

di Margherita Bottero e Björn Wallaceaprile 2013

La presente ricerca indaga nel dettaglio il lavoro di Nunn (2008), che rileva una relazione negativa e causale tra le deportazioni di schiavi avvenute tra il XV e il XVIII secolo in Africa e l'attuale performance economica di quel continente, evidenziando problematiche di carattere storico, metodologico ed empirico che ne indeboliscono le conclusioni.

Dal punto di vista storico e bio-geografico, si sollevano alcuni dubbi riguardo alla tesi che l'elevata frammentazione etnica presente in Africa, di cui è noto l'effetto negativo sulla capacità di crescita economica, sia riconducibile principalmente al commercio degli schiavi. Riguardo alla metodologia utilizzata dall'autore, si discute come l'applicazione di tecniche econometriche a dati tra loro molto distanti nel tempo possa dare luogo a risultati di difficile interpretazione, non essendo possibile stabilire se siano soddisfatte condizioni necessarie, quali esogeneità e omogeneità delle variabili esplicative.

Infine, sul piano econometrico, si mostra che i risultati dell'analisi di Nunn non sono robusti all'estensione del periodo di analisi agli anni tra il 1960 e il 2006, né alla suddivisione del campione in sottogruppi di paesi. Inoltre, esercizi controfattuali indicano che il commercio degli schiavi spiegherebbe solo in piccola parte il ritardo economico dell'Africa.

Testo della pubblicazione