N. 22 - La convergenza tra le regioni italiane, 1861-2011

Go to the english version Cerca nel sito

di Giovanni Iuzzolino, Guido Pellegrini e Gianfranco Viestiottobre 2011

In 150 anni la diseguaglianza regionale nello sviluppo economico italiano ha seguito dinamiche differenziate a seconda che la si misuri per longitudine o per latitudine: i divari tra regioni occidentali ed orientali si sono prima ampliati e poi chiusi; la distanza Nord-Sud rimane invece il principale tratto di incompiutezza della storia unitaria del paese.

Questo lavoro si focalizza sulle cause sottostanti i momenti di svolta nell'andamento dei divari regionali a partire dall'Unità: la prima svolta, nei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando i processi di industrializzazione si concentrano nel Triangolo Industriale; la "svolta mancata" negli anni tra le due guerre mondiali, quando non solo si bloccano i semi della convergenza, ma il divario Nord-Sud, fin lì ancora fisiologico, si trasforma in una frattura di dimensioni eccezionali. La seconda svolta che, nei vent'anni successivi, produce il primo consistente e duraturo fenomeno di convergenza tra Nord e Sud del paese, trainato dagli incrementi di produttività e dalle modifiche strutturali dell'economia del Mezzogiorno. L'ultima svolta, a metà degli anni Settanta, quando il processo di convergenza si arresta bruscamente e apre la strada a un lungo periodo di sostanziale invarianza dei divari.

Pubblicato nel 2013 in:
G. Toniolo (a cura di), L’Italia e l’economia mondiale. Dall’Unità a oggi, Marsilio, Venezia
G. Toniolo (a cura di), The Oxford Handbook of the Italian Economy since Unification, Oxford University Press, New York 2013

Testo della pubblicazione