N. 14 - Italia, Germania e Giappone: dai miracoli economici alla quasi-stagnazione

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di Andrea Bolthoottobre 2011

L'evoluzione economica dei tre paesi sconfitti durante la Seconda Guerra Mondiale è stata sorprendentemente simile negli ultimi 60 anni. L'immediato dopoguerra vide un periodo di rapida ricostruzione. A questo fecero seguito i miracoli economici della "Golden Age". Nel ventennio che va dal primo shock petrolifero al 1995 la crescita rimase abbastanza robusta e abbastanza simile. E infine, negli ultimi 15 anni, i tre paesi hanno condiviso il dubbio primato di aver avuto i tassi di crescita più bassi in seno alla zona OCSE. Il Quaderno si concentra sul caso italiano, usando Germania e Giappone per illustrare paralleli e contrasti. Le tendenze macroeconomiche sono quelle che più accomunano le tre esperienze. Le principali differenze riguardano le politiche economiche (con una posizione tedesca e giapponese molto più ortodossa di quella italiana), le relazioni sul mercato del lavoro (con un'Italia ben più conflittuale di Germania e Giappone), e la questione regionale (con l'Italia penalizzata dal Mezzogiorno, mentre gli altri due paesi non ebbero, o quasi, a soffrire per differenziali regionali, almeno sino all'unificazione tedesca). Se l'Italia avesse avuto delle istituzioni pubbliche, delle relazioni industriali e dei differenziali regionali meno problematici, la sua crescita sarebbe probabilmente stata superiore a quella sia della Germania che del Giappone.

Pubblicato nel 2013 in:
G. Toniolo (a cura di), L’Italia e l’economia mondiale. Dall’Unità a oggi, Marsilio, Venezia
G. Toniolo (a cura di), The Oxford Handbook of the Italian Economy since Unification, Oxford University Press, New York 2013

Testo della pubblicazione