N. 91 - The German Federal Constitutional Court and the Banking Union

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di Raffaele D'Ambrosio e Donato Messineomarzo 2021

Il Quaderno esamina, nei suoi molteplici passaggi e sotto varie angolazioni, il ragionamento seguito dal Bundesverfassungsgericht (BVerfG) per escludere l'incompatibilità dei regolamenti SSM e SRM con l'ordinamento costituzionale tedesco, alla luce della giurisprudenza costituzionale tedesca circa i criteri del controllo di costituzionalità degli atti dell'Unione e dell'interlocuzione con la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE).

Secondo il BVerfG, i regolamenti SSM e SRM non contrastano con la Costituzione tedesca in quanto prevedono un quadro articolato di meccanismi di accountability che rendono costituzionalmente accettabile il trasferimento di competenze dagli Stati membri ad autorità indipendenti dell'Unione (la BCE e il Comitato di risoluzione unico-SRB). Essi devono però essere interpretati restrittivamente.

A tali conclusioni, dettagliatamente esaminate nel Quaderno, il BVerfG perviene applicando i modelli del controllo ultra vires e di identità degli atti dell'Unione, già seguiti in precedenti pronunce. A dispetto del proprio orientamento dichiaratamente improntato ad "amichevolezza" per il Diritto europeo, il BVerfG evita, nella specie, di instaurare un confronto con la CGUE circa la corretta interpretazione delle disposizioni del regolamento SSM sul riparto di competenze tra BCE e NCAs, malgrado la diversità di vedute tra il BVerfG e la CGUE esistente sul punto: nel Quaderno si suggerisce che una simile riluttanza, se generalizzata, potrebbe comportare conseguenze più gravi di un esplicito rifiuto di applicare il diritto dell'Unione europea.

Particolare attenzione è dedicata dalla sentenza al controllo di legalità quale surrogato del principio democratico. Nel Quaderno si revoca però in dubbio che il primo possa rappresentare efficacemente una misura sostitutiva del secondo, in quanto inidoneo a fondare la legittimità democratica di scelte politiche fondamentali e al tempo stesso complesse, come lo sono alcune di quelle affidate dal legislatore dell'Unione al SRB.

La sentenza del BVerfG si sofferma anche sulla base legale dei contributi al Fondo unico di risoluzione (SRF), ravvisandola non già nel regolamento SRM ma nella legge nazionale e nell'accordo intergovernativo sul SRF. Ciò ha consentito al BVerfG di respingere, anche sotto quest'ultimo profilo, la censura di incostituzionalità del regolamento SRM. Al riguardo, nel Quaderno si suggerisce però la possibilità di ravvisare più correttamente nell'art. 114 del TFUE la fonte per l’imposizione del cennato obbligo di contribuzione.

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