N. 89 - Gli appalti pubblici tra istanze di semplificazione e normativa anticorruzioneAlla ricerca di un equilibrio tra legalità ed efficienza

Il Quaderno ricostruisce in modo organico il rapporto tra la regolamentazione degli appalti e la disciplina anticorruzione, quale chiave di lettura delle altalenanti scelte normative nel settore del public procurement.

La prospettiva di fondo, ormai largamente condivisa, dei diversi contributi tende verso una profonda revisione del funzionamento del settore degli appalti pubblici, già da tempo in affanno per il quadro normativo complesso, instabile e poco attento all'efficienza dei processi, per i rischi latenti di corruzione, per le difficoltà operative delle amministrazioni pubbliche.

L'obiettivo concreto della ricerca è, quindi, quello di individuare un corretto equilibrio tra le esigenze di legalità e quelle di efficienza, attraverso un percorso di ragionevole semplificazione amministrativa, di qualificazione delle stazioni appaltanti, di crescita delle professionalità, di completa digitalizzazione.

Snodi principali dell'analisi sono il confronto internazionale, la trasposizione nel diritto nazionale delle direttive europee, le contraddizioni della recente evoluzione della disciplina. Sono esaminati i principali strumenti del contrasto alla corruzione, sia nella disciplina generale sia in quella degli appalti, anche attraverso l'esame della giurisprudenza amministrativa. Il disegno normativo che emerge, sul piano della prevenzione come su quello della repressione, si configura come un sistema di vasi comunicanti, in cui il livello della tutela è influenzato da ciascun fattore.

La strada maestra per imprimere una svolta positiva al settore degli appalti pubblici viene individuata dagli autori nello sviluppo virtuoso, incentivato dalla normativa, di standard organizzativi di qualità delle stazioni appaltanti, nella completa digitalizzazione e nell'utilizzo diffuso della tecnologia, nell'affermazione della cultura dell'etica e della legalità, nella formazione dei dirigenti pubblici.

L'approccio proposto mira ad evitare che prendano il sopravvento il mero rigore formalistico ovvero, come reazione al dilatarsi dei tempi delle gare, la scorciatoia delle deroghe diffuse, specie per le fasi in cui occorre puntare decisamente sulla ripresa delle attività economiche.

Pur nella consapevolezza della contraddittorietà del quadro normativo emersa dall'analisi, la conclusione è che, specie dopo l'esperienza dell'emergenza COVID-19, una regolamentazione non invasiva, strutture pubbliche di qualità e processi operativi efficienti possano essere i migliori strumenti per garantire un deciso innalzamento del livello di legalità, e soprattutto di efficacia, nella spesa pubblica.

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