N. 60 - Lineamenti della disciplina internazionale di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo

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di Marcello Condemi e Francesco De Pasqualefebbraio 2008

Il riciclaggio di denaro di provenienza illecita è ormai pacificamente qualificato come un'attività criminosa; esso è stato, conseguentemente, formalizzato, malgrado talune iniziali resistenze, come reato nella maggior parte degli ordinamenti penali nazionali.

Tale connotazione non impedisce tuttavia di qualificare il riciclaggio anche come fenomeno squisitamente economico-finanziario, in considerazione soprattutto degli effetti distorsivi che esso è in grado di produrre, sulle principali variabili economiche, sui meccanismi di allocazione delle risorse, sull'efficiente impiego delle stesse e, in generale, sulle dinamiche della ricchezza di un paese. Per tali ragioni, ai consueti strumenti repressivi, comuni all'azione di contrasto di ogni altra attività criminosa, si è affiancato un sistema di strumenti a carattere preventivo, prevalentemente collocati a presidio del settore finanziario. La medesima tipologia di strumenti è stata recentemente estesa anche sul versante del contrasto del finanziamento del terrorismo, che, sebbene in modo speculare rispetto a quanto avviene per il riciclaggio, si caratterizza per un evidente intimo collegamento con il sistema finanziario.

La sempre più marcata dimensione transnazionale del fenomeno ha accresciuto, negli anni, il coinvolgimento, soprattutto sul fronte della prevenzione, di organismi internazionali, di varia natura e dimensione, titolari di funzioni differenziate, segnatamente di standard-setter, di coordinamento delle autorità nazionali competenti, di emanazione di strumenti regolamentari, di valutazione dell'adeguatezza degli ordinamenti antiriciclaggio nazionali.

Queste generali considerazioni costituiscono la premessa da cui trae spunto la presente ricerca, che si propone l'obiettivo di ricostruire - anche al fine di coglierne logiche e debolezze - le maglie di un complesso reticolato di principi, di atti e di norme che contraddistinguono a livello sovranazionale l'attività di prevenzione e contrasto sia del riciclaggio di capitali illeciti sia, a partire dai tragici eventi del settembre 2001, del finanziamento del terrorismo.

Siffatto reticolato si caratterizza, invero, per un ampio spettro di strumenti, che ricomprende atti normativi con forza di legge, atti aventi carattere internazionale, quali convenzioni e dichiarazioni di principi, muniti di potere prescrittivo differenziato, standard internazionali, che, configurandosi talora come soft law, traggono la propria forza cogente, in primis, dall'autorevolezza dell'organo che li emana.

La ricerca, dopo aver esaminato le iniziative condotte dagli organismi internazionali più importanti attivi nel campo della prevenzione e del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, quali il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), l'Unione Europea, il Gruppo Egmont, il Consiglio d'Europa, ma anche il Fondo Monetario Internazionale e le Nazioni Unite, affronta specifiche tematiche di rilievo, quali, tra le altre, la collaborazione sui peculiari fronti in cui si sostanzia l'attività di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo (cooperazione in campo giudiziario, finanziario ed investigativo) ed il controllo sul sistema dei pagamenti. Essa, infine, è corredata da un cd-rom, in cui sono raccolte le principali fonti negoziali e normative utilizzate nella redazione.