N. 15 - Verso un sistema per la liquidazione ordinata delle banche nell'Unione europea

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di A. De Aldisio, G. Aloia, A. Bentivegna, A. Gagliano, E. Giorgiantonio, C. Lanfranchi e M. Malteseagosto 2019

In base al quadro giuridico europeo, la crisi di una banca può essere gestita attraverso la procedura di risoluzione solo se è accertata la sussistenza di un interesse pubblico (c.d. "public interest test"). Solo un limitato numero di banche può quindi accedervi; la crisi delle altre deve essere gestita attraverso procedure di insolvenza nazionali.

Queste ultime comportano di norma la liquidazione atomistica dell'intermediario, soluzione che non garantisce un'ordinata gestione della crisi: se non è possibile individuare rapidamente un acquirente dell'azienda bancaria, la liquidazione comporta l'immediata interruzione dell'attività, la vendita degli attivi a prezzi particolarmente bassi e ripercussioni negative per depositanti non protetti, creditori e altri stakeholders. La fiducia in altre banche e nel sistema bancario nel suo insieme potrebbe ridursi con potenziali effetti indiretti sull'economia reale. Nel complesso, la liquidazione atomistica della banca risulta inefficiente e può porre seri problemi in considerazione della rilevanza economica e sociale dell'attività svolta dalle banche.

Traendo ispirazione dall'esperienza statunitense, viene proposto di introdurre in Europa regole per la liquidazione ordinata delle banche, da applicare quando non sussista un interesse pubblico all'avvio della procedura di risoluzione. I principali contenuti della proposta sono volti a: (i) accrescere gli incentivi del sistema di garanzia dei depositanti a intervenire a supporto di una liquidazione ordinata con misure alternative al rimborso dei depositi; (ii) creare una nuova cornice giuridica per favorire la cessione in blocco di attività e passività della banca in liquidazione.

Se, da un lato, le proposte non escludono che una banca possa essere assoggettata a liquidazione atomistica, dall'altro, esse pongono le condizioni e gli incentivi affinché, nella maggioranza dei casi, la gestione delle crisi raggiunga un risultato più efficiente. Il miglioramento sarebbe conseguibile tanto nel breve periodo, in assenza di un sistema comune di garanzia dei depositi e di una disciplina pienamente armonizzata, quanto nel lungo termine, una volta completata l'Unione bancaria e affidata ad un'autorità centrale a livello europeo anche la gestione delle crisi delle banche minori.

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