Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita - settembre 2012, n. 50Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Dal 3 al 24 settembre 2012 si sono svolte le interviste dell’indagine trimestrale Banca d'Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita. Hanno partecipato 773 imprese con almeno 50 addetti, di cui 413 operanti nell’industria e 360 nel settore dei servizi.

I principali risultati

Aspettative di inflazione in Italia e variazione dei prezzi di vendita delle imprese

Le attese a sei mesi sull’inflazione al consumo sono state lievemente riviste al ribasso rispetto alla rilevazione di giugno (al 3,3 per cento, dal 3,4). Le aspettative a uno e a due anni si sono mantenute poco sopra il 3 per cento, un livello ancora superiore alle valutazioni degli analisti professionali. In settembre il ritmo di crescita sui dodici mesi dei prezzi al consumo è stato del 3,4 per cento, superiore di 0,8 punti percentuali rispetto a quanto atteso nell’inchiesta di un anno prima.

Le imprese riferiscono che i loro prezzi di vendita sono aumentati dell’1,6 per cento negli ultimi dodici mesi, in calo rispetto all’1,8 riportato nell’indagine di giugno e in linea con quanto anticipato nell’inchiesta di un anno prima. I rincari più forti si sono registrati tra le aziende di maggiori dimensioni (1,9 per cento). Le attese degli imprenditori circa la revisione dei propri listini nei prossimi dodici mesi sono rimaste stabili all’1,3 per cento. Tra i fattori che influenzeranno la dinamica dei prezzi, è aumentata l’importanza assegnata ai corsi delle materie prime e al costo del lavoro; la moderazione esercitata dalla variazione della domanda è risultata lievemente più marcata che nell’inchiesta di giugno.

Valutazioni sulla situazione economica generale

Nel corso dell’estate si è attenuato il pessimismo sulla situazione economica generale dopo il forte deterioramento di giugno: è aumentata la quota di imprese che ha segnalato un miglioramento congiunturale (6,4 per cento, contro il 2,5 nell’indagine precedente) ed è sensibilmente calata l’incidenza di quelle che hanno riportato un peggioramento (al 50,6 per cento da 69,9). Il saldo tra giudizi positivi e negativi è meno sfavorevole per le aziende del Nord Ovest, del terziario e per quelle di grandi dimensioni. Risulta inoltre in calo, pur rimanendo appena maggioritaria, la quota di imprese che attribuisce probabilità nulla al verificarsi di un miglioramento della situazione economica generale nei prossimi tre mesi (52,3 per cento, contro 58,4 nella precedente rilevazione).

Evoluzione della domanda

Anche i giudizi sull’andamento della domanda totale per i propri prodotti negli ultimi tre mesi sono diventati meno sfavorevoli: il saldo negativo tra le risposte di aumento e diminuzione è sceso a 27,6 punti percentuali, da 33,5 nell’inchiesta di giugno.

Circa un terzo delle aziende esportatrici ha segnalato un incremento della domanda estera rispetto al trimestre precedente, contro poco più di un quinto che ne ha riportato una riduzione. Le attese per i prossimi tre mesi sono favorevoli: circa il 30 per cento delle imprese esportatrici prevede un aumento della domanda proveniente dall’estero a fronte del 15,7 che ne anticipa una flessione.

Valutazioni delle condizioni operative delle imprese

La percentuale di imprenditori che si attende un peggioramento delle condizioni operative nei prossimi tre mesi è scesa al 37,1 per cento, dal 41,4 di giugno; contestualmente, è aumentata in misura modesta la quota delle aziende che esprimono attese più favorevoli (al 5,8 per cento, dal 3,6). l divario negativo tra i giudizi di miglioramento e peggioramento, sebbene in attenuazione rispetto alla precedente rilevazione, ha continuato a collocarsi sui livelli ampi dei precedenti cinque trimestri. Tra i fattori che più influenzeranno sfavorevolmente il contesto economico in cui opera l’impresa è rimasta pressoché stabile l’importanza assegnata alle quotazioni delle materie prime, alle condizioni di accesso al credito e al costo del lavoro.

Sugli orizzonti più distanti (prossimi tre anni) è significativamente aumentata l’incidenza delle imprese che anticipano un miglioramento delle condizioni operative, al 61,0 per cento dal 55,3 nella precedente inchiesta. Giudizi più favorevoli sono stati espressi dalle aziende del Nord-Ovest e da quelle con almeno 1.000 addetti.

Condizioni per l’investimento

La percentuale di imprese che ritiene peggiorate le condizioni per investire nell’ultimo trimestre è fortemente diminuita, al 37,5 per cento dal 49,7 nella rilevazione di giugno. Ne è discesa una riduzione del saldo tra giudizi di miglioramento e peggioramento (a -31,6 punti percentuali da -47,4 nella precedente inchiesta).

Condizioni di liquidità, depositi bancari e accesso al credito

Le valutazioni delle imprese sulla posizione di liquidità attesa nei prossimi tre mesi non hanno registrato differenze di rilievo rispetto all’indagine di giugno: per circa un quarto tale posizione sarà insufficiente, per il 63,4 per cento appena adeguata. Il quadro appare più favorevole per le grandi aziende.

La percentuale di imprenditori che ha riportato una riduzione dei depositi bancari, al netto dei fattori stagionali, è lievemente cresciuta, al 44,9 per cento dal 42,8 in giugno. Il calo dei depositi rifletterebbe soprattutto il peggioramento degli incassi e, in misura minore le difficoltà di accesso al credito bancario.

Un numero crescente di imprese segnala che le condizioni di accesso al credito sarebbero rimaste invariate sui livelli del trimestre precedente (72,2 per cento, contro 65,1 nell’inchiesta di giugno); è rimasta trascurabile la percentuale di coloro che le hanno giudicate in miglioramento.

Dinamica dell’occupazione

Poco più di due terzi delle aziende ritiene che il numero di addetti rimarrà invariato nei prossimi tre mesi. Si è ulteriormente ampliato, di quasi 2,5 punti percentuali, il saldo negativo tra attese di aumento e diminuzione dell’occupazione (a -18,2 punti percentuali); il divario risulta particolarmente pronunciato per le imprese di grandi dimensioni (-24,9 punti percentuali).

Testo della pubblicazione