Bollettino Economico n. 66 - 2011

L'economia mondiale ha rallentato - Dall'estate sono bruscamente peggiorate le prospettive dell'economia globale. È rallentata significativamente l'attività nelle economie avanzate, frenata non solo da fattori temporanei, quali il rialzo dei prezzi dell'energia e le conseguenze del terremoto in Giappone, ma anche dalla perdurante debolezza dell'occupazione, dall'intonazione meno espansiva assunta dalle politiche di bilancio e dalla diffusa incertezza circa la risoluzione degli squilibri finanziari. Nei paesi emergenti l'attività economica ha lievemente decelerato, pur rimanendo su ritmi elevati. Gli organismi internazionali hanno rivisto significativamente al ribasso le previsioni per la crescita mondiale nell'anno in corso e nel prossimo.

Il rallentamento congiunturale ha indotto instabilità sui mercati finanziari - Il brusco ridimensionamento delle prospettive di crescita ha determinato una marcata instabilità sui
mercati finanziari. Le tensioni hanno interessato i titoli del debito sovrano di un numero crescente di paesi dell'area dell'euro, con ricadute anche sulla capacità di raccolta e sulle valutazioni di borsa delle banche. È aumentata la volatilità. Una generalizzata "fuga verso la qualità" ha sospinto la domanda di titoli pubblici degli Stati Uniti e della Germania, di beni e valute rifugio come l'oro e il franco svizzero; ha provocato forti ribassi dei corsi azionari e obbligazionari privati, più accentuati nel comparto bancario; ha determinato un deflusso di capitali dai paesi emergenti.

La crescita dell'area dell'euro si è significativamente indebolita - La revisione al ribasso delle prospettive di crescita dell'economia mondiale e l'estendersi delle tensioni finanziarie hanno fiaccato l'attività economica nell'area dell'euro. La crescita è diminuita nel secondo trimestre. Si prospetta un ulteriore indebolimento nel terzo: l'indicatore mensile €-coin, che stima la componente di fondo della variazione del PIL, ha registrato un progressivo peggioramento nel corso dell'estate, scendendo in settembre su valori pressoché nulli. L'inflazione al consumo, in aumento a settembre, dovrebbe attenuarsi nei prossimi mesi, riflettendo la flessione dei prezzi delle materie prime e il rallentamento del ciclo mondiale.

La BCE ha ripreso gli acquisti di titoli di Stato e ha intensificato il sostegno alla liquidità - Il Consiglio direttivo della BCE ha adottato una serie di misure volte a sostenere la liquidità degli intermediari e a evitare che le turbolenze in atto compromettano l'ordinato funzionamento dei mercati finanziari e quindi il meccanismo di trasmissione della politica monetaria. In agosto le banche centrali dell'Eurosistema hanno intensificato gli acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario nell'ambito del Securities Markets Programme; gli interventi hanno impedito l'aggravarsi delle tensioni. All'inizio di ottobre il Consiglio ha ulteriormente rafforzato gli strumenti di sostegno alla liquidità e, quindi, all'attività di prestito delle banche: ha affiancato agli strumenti esistenti aste di rifinanziamento a scadenza annuale con soddisfacimento illimitato della domanda e ha riattivato il programma di acquisto di covered bond emessi dalle banche.

Permangono incertezze sull'adeguatezza degli strumenti di gestione delle crisi a disposizione delle autorità - La lentezza nella predisposizione di procedure di gestione delle crisi ha alimentato i dubbi degli operatori sull'adeguatezza degli strumenti a disposizione delle autorità dell'area dell'euro. Il 21 luglio è stato approvato un nuovo programma di sostegno finanziario alla Grecia e sono state adottate alcune misure per rafforzare la capacità di intervento dello European Financial Stability Facility, il cui processo di ratifica è stato completato il 13 ottobre. I differenziali di rendimento rispetto al Bund tedesco dei titoli di Stato di molti paesi dell'area, tra i quali l'Italia e la Spagna, dopo una flessione in agosto hanno nuovamente raggiunto livelli molto elevati in settembre.

L'Italia risente in modo particolare delle tensioni - L'Italia ha risentito in misura articolarmente accentuata dell'evoluzione dell'economia globale e delle turbolenze sui mercati. Nonostante la sostanziale solidità del sistema bancario, il ridotto livello di indebitamento delle famiglie e l'assenza di significativi squilibri sul mercato immobiliare, il nostro paese è stato investito dalla crisi con particolare intensità per effetto dell'elevato livello del debito pubblico, della forte dipendenza dell'attività economica dall'andamento del commercio internazionale e delle deboli prospettive di crescita nel medio termine.

La crescita dell'Italia si è indebolita nel terzo trimestre... - Nel secondo trimestre del 2011 il PIL dell'Italia è aumentato dello 0,3 per cento sul periodo precedente, dopo due trimestri di sostanziale stagnazione. Le esportazioni hanno continuato a fornire il principale sostegno alla crescita; la domanda interna è rimasta debole. Nel corso dell'estate il quadro congiunturale è peggiorato. Gli indicatori confermano la debolezza della domanda interna, su cui incidono le sfavorevoli prospettive dell'occupazione e l'accresciuta incertezza sulla situazione economica generale; decelerano le vendite all'estero, in un contesto di minore vivacità della domanda mondiale.

...e l'inflazione è temporaneamente salita - In settembre l'inflazione al consumo è salita al 3,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010; i prezzi potrebbero avere in parte già riflesso l'aumento dell'IVA deliberato all'inizio del mese, i cui effetti continueranno a esercitare modeste pressioni al rialzo nel corso dell'autunno. L'inflazione di fondo resta contenuta; le pressioni sui costi degli input si stanno allentando, come segnalato dalle imprese nei sondaggi congiunturali più recenti.

Le banche rimangono solide, ma le tensioni condizionano la capacità di raccolta - Le condizioni di fondo delle banche italiane rimangono solide. Nel primo semestre del 2011 la redditività bancaria dei cinque maggiori gruppi è rimasta invariata, sia pure su livelli contenuti, rispetto allo stesso periodo del 2010; i coefficienti patrimoniali hanno beneficiato degli aumenti di capitale realizzati da alcuni gruppi. Tuttavia, le turbolenze sui mercati finanziari hanno inciso sul costo e sulla capacità di raccolta all'ingrosso degli intermediari. La crescita dei prestiti è rimasta sostenuta in agosto, sia pure in decelerazione, ma vi è il rischio che il protrarsi delle tensioni si rifletta in misura crescente sulle condizioni di accesso al credito.

Il Governo ha varato nei mesi estivi due manovre correttive - Nel corso dell'estate, rispondendo alle tensioni sui mercati finanziari, il Governo ha varato due manovre correttive dei conti pubblici per il quadriennio 2011-14. Il primo intervento, disposto all'inizio di luglio, mirava a realizzare un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014, in linea con gli impegni assunti in ambito europeo. A causa dell'aggravarsi delle turbolenze sui mercati, il 13 agosto il Governo ha varato un secondo decreto legge volto ad anticipare al 2013 il pareggio di bilancio. Nel corso dell'iter di conversione in legge il decreto è stato rafforzato da alcuni emendamenti riguardanti soprattutto le entrate. Nel complesso le manovre prevedono una correzione del disavanzo per 3 miliardi nel 2011, 28 nel 2012, 54 nel 2013 e 60 nel 2014. In quest'ultimo anno circa un terzo dell'aggiustamento verrebbe da riduzioni di spesa, un terzo da aumenti di entrate e un terzo dall'attuazione della delega per la riforma del sistema fiscale e di quello assistenziale. Sono state inoltre adottate alcune prime misure volte a favorire la crescita economica; esse comprendono norme per liberalizzare i servizi pubblici locali nonché l'accesso e l'esercizio delle attività economiche. Le regole sulla rappresentanza sindacale e sulla possibilità per i contratti aziendali di derogare al contratto collettivo nazionale, introdotte con il recente accordo interconfederale ed estese dalla legge 148 del 2011, ampliano gli ambiti di competenza della contrattazione aziendale, rendendo possibile un riferimento più stretto con le condizioni dell'impresa.

È ora necessario rafforzare i provvedimenti per la crescita - Le tensioni che hanno investito il nostro paese rafforzano l'urgenza di politiche economiche che assicurino il risanamento dei conti pubblici, contribuendo a contenere i tassi di interesse, e che affrontino le debolezze strutturali italiane per sospingere la crescita e facilitare l'aggiustamento della finanza pubblica.

Testo della pubblicazione