Bollettino Economico n. 1 - 1983

Presentazione

Nel 1945 la Banca d'Italia pubblicò il primo numero del Bollettino statistico. Nel 1971, riprendendo il titolo di una raccolta di studi che aveva dedicato a Luigi Einaudi, iniziò la serie dei "Contributi alla ricerca economica". Al filone statistico e a quello della ricerca ora si aggiunge, differenziandosi da entrambi, questo Bollettino economico, quale strumento di analisi e di dibattito della congiuntura e della politica economica. La politica economica è divenuta materia di continuo confronto nell'opinione pubblica, alle cui scelte i nostri ordinamenti da ultimo l'affidano. Per lo svolgimento dei compiti istituzionali della Banca, il corretto apprezzamento della congiuntura è una esigenza essenziale. Prezioso è il contributo conoscitivo e critico che la Banca riceve dall'esterno: da studiosi, operatori economici, giornalisti, istituti di ricerca. All'interno, questo esame è affidato soprattutto al Servizio Studi, che vi esercita e vi affina una tradizione di dottrina economica, di impegno di ricerca, di senso del pubblico servizio mantenuta nel volgere delle generazioni e nel mutare delle circostanze. La messe dei dati e delle informazioni che affluisce agli uffici si è arricchita attraverso gli anni. Fenomeni che venivano misurati con cadenza mensile o trimestrale, oggi sono seguiti giorno per giorno. Grandezze che si osservavano soltanto in statistiche aggregate, sono oggi scomposte fino ai dati elementari. Aspetti dell'economia internazionale difficilmente documentabili o ritenuti ininfluenti sulle vicende interne, sono ora seguiti con regolarità. Ma leggere i segni della congiuntura, cogliere le tendenze e le esigenze di fondo dell'economia e trame indirizzi per l'azione non è perciò divenuto più facile: da quella messe di informazioni provengono infatti messaggi non sempre coerenti e la teoria economica, che dovrebbe illuminarli e ordinarli per giungere alle valutazioni di sintesi, è terreno di controversie anche maggiori che in passato. La fase della conoscenza, del confronto, del dubbio, che prepara e arricchisce il momento della decisione, è divenuta più importante e più impegnativa; sembra utile renderne ancor più partecipi gli interlocutori esterni. Il lavoro stesso di interpretazione della realtà trarrà motivo di miglioramento dall'impegno di offrirne periodicamente una ordinata e concisa esposizione. La libertà nel decidere è tanto più preservata quanto maggiore è l'indipendenza nel conoscere e nell’interpretare i fatti economici. E il realizzarsi di questa condizione richiede che, all'interno stesso della Banca, all'analisi economica e alle sue espressioni, quale è questo nuovo Bollettino, sia attribuito quel grado di autonomia intellettuale senza il quale nessuno studio è fecondo.

Carlo Azeglio Ciampi

Testo della pubblicazione