Presentazione del rapporto annuale sul 2023 "L'economia della Basilicata"

Viene presentato oggi a Potenza il rapporto annuale "L'economia della Basilicata".

Il quadro macroeconomico

Nel 2023 l'economia lucana ha rallentato per effetto dell'indebolimento della domanda interna e del ciclo economico globale. Secondo le stime dell'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) sviluppato dalla Banca d'Italia, l'attività economica è aumentata dello 0,5 per cento a prezzi costanti, in misura più contenuta rispetto al Mezzogiorno e all'Italia (rispettivamente 0,7 e 0,9 per cento). La variazione è risultata maggiore nel primo semestre, per poi ridursi nella seconda parte dell'anno.

Le imprese

L'andamento del settore industriale è stato debole: l'attività nel comparto automobilistico, seppur lievemente aumentata rispetto al 2022, è rimasta su livelli contenuti nel confronto storico; l'estrattivo ha registrato un calo della produzione e delle quotazioni degli idrocarburi. La dinamica degli investimenti è stata negativa nell'industria, per effetto del peggioramento del contesto economico e del sensibile aumento dei costi di finanziamento.

Nelle costruzioni l'attività ha rallentato significativamente: vi ha inciso l'andamento del comparto residenziale, sul quale ha pesato il minor ricorso agli incentivi fiscali. In un contesto di debolezza dei consumi, anche l'attività del terziario ha decelerato, nonostante sia proseguita la ripresa dei flussi turistici. Le presenze sono tornate prossime a quelle del 2019, anno in cui Matera era stata Capitale europea della cultura. Nell'agricoltura l'andamento delle principali produzioni è risultato moderatamente positivo.

Nel 2023 i risultati economici delle imprese si sono confermati nel complesso favorevoli beneficiando anche del calo del prezzo dell'energia e del venir meno delle tensioni negli approvvigionamenti, che in Basilicata avevano riguardato soprattutto il comparto automobilistico. L'aumento dei tassi di interesse conseguente all'irrigidimento della politica monetaria ha determinato un forte aumento degli oneri bancari e ha indebolito la dinamica dei prestiti, divenuta significativamente negativa per le imprese più piccole.

Il mercato del lavoro

Lo scorso anno l'occupazione e le ore lavorate sono cresciute. L'andamento espansivo ha riguardato esclusivamente il lavoro alle dipendenze, mentre quello autonomo ha ristagnato. Anche l'offerta di lavoro è aumentata, sostenuta dagli individui più giovani, che erano stati i più penalizzati dalla pandemia. I lavoratori qualificati continuano a rappresentare una quota minoritaria della forza lavoro, per effetto anche della bassa capacità della regione di attirare e trattenere il capitale umano. Nei prossimi anni, la partecipazione al mercato del lavoro potrebbe risentire fortemente del calo molto accentuato della popolazione e dell'innalzamento dell'età media.

Le famiglie

Nel 2023 il reddito nominale delle famiglie lucane è aumentato, sostenuto dall'espansione dell'occupazione; in termini reali l'andamento è stato però negativo a causa dell'inflazione. I consumi - che si erano ridotti durante la pandemia consentendo alle famiglie un accumulo di risparmio - hanno rallentato.

La crescita dei prestiti alle famiglie si è indebolita lo scorso anno. Le erogazioni di mutui per l'acquisto di abitazioni si sono ridotte in larga parte per effetto della minor domanda connessa con l'aumento dei tassi d'interesse; il credito al consumo ha continuato a crescere, anche se in misura lievemente meno pronunciata rispetto all'anno precedente.

Il mercato del credito

Nel 2023 il maggior utilizzo dei canali digitali si è accompagnato a un ulteriore ridimensionamento della rete regionale degli sportelli bancari. Nel complesso il credito bancario erogato a famiglie e imprese lucane ha progressivamente decelerato sino a registrare un modesto calo a fine anno. Vi hanno influito l'indebolimento della domanda di finanziamenti e il lieve irrigidimento dei criteri di offerta nell'ambito di condizioni monetarie ancora restrittive. La qualità del credito risulta nel complesso soddisfacente; alcuni segnali di un possibile peggioramento nei prossimi mesi emergono tuttavia dall'andamento delle sospensioni e dei ritardi nei rimborsi delle rate dei mutui per l'acquisto di abitazioni.

I depositi sono diminuiti, a causa della flessione di quelli delle imprese. È proseguita la riallocazione della liquidità a favore di strumenti più remunerativi, come i depositi a risparmio e, soprattutto, i titoli obbligazionari.

La finanza pubblica decentrata

Nel 2023 la spesa corrente degli enti territoriali lucani è aumentata, sospinta dagli acquisti di beni e servizi; di contro, quella per il personale è diminuita soprattutto a causa della contrazione degli organici nel settore sanitario, in corso da alcuni anni. La progressiva riduzione del personale potrebbe ostacolare il potenziamento dell'assistenza territoriale previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). La spesa in conto capitale è cresciuta sensibilmente per effetto dei maggiori investimenti, in particolare nelle opere pubbliche, favoriti dall'attuazione del Piano.

Le risorse assegnate nell'ambito del PNRR ai soggetti attuatori pubblici per interventi in Basilicata sono quasi il doppio della media nazionale a livello pro capite. Le Amministrazioni hanno bandito gare nel periodo 2020-23 per un importo pari al 60 per cento delle risorse da sottoporre a gara; tra queste poco meno dei due terzi risulta aggiudicata.