La risposta della politica di bilancio degli Stati Uniti al COVID-19 e un confronto con quella dell'area dell'euro

È online la Nota "La risposta della politica di bilancio degli Stati Uniti al COVID-19 e un confronto con quella dell'area dell'euro", curata da ricercatori della Banca d'Italia.

La risposta della politica di bilancio volta a contrastare le ripercussioni del COVID-19 nelle due maggiori economie avanzate è stata forte e tempestiva, ma differenziata nella composizione. Negli Stati Uniti sono stati approvati provvedimenti per quasi seimila miliardi di dollari (circa il 30 per cento del PIL). Oltre il 90 per cento dei fondi è stato impiegato in misure "on-budget" con un impatto diretto sul debito pubblico, che nel 2020 ha toccato il 127 per cento del PIL (+20 punti percentuali) e dovrebbe raggiungere il 132 per cento nel 2021. Nell'area dell'euro le misure "off-budget" (ad esempio le garanzie governative) hanno avuto un peso maggiore, oscillando nei quattro maggiori paesi tra il 15 per cento del PIL in Spagna e il 35 per cento in Italia. Nei medesimi paesi le misure "on-budget" non hanno in media superato il 10 per cento del PIL. I saldi di finanza pubblica hanno pertanto subito un peggioramento meno marcato: nel 2020 il rapporto debito/PIL ha raggiunto il 97 per cento (+12 punti percentuali) e nel 2021 dovrebbe superare di poco il 98 per cento. Pur in un quadro di elevata incertezza, in prospettiva i programmi in via di definizione sembrerebbero delineare una politica di bilancio nell'area dell'euro più espansiva di quella statunitense. Infatti, mentre le nuove misure annunciate dall'Amministrazione Biden - finalizzate anche a rafforzare la rete di protezione sociale - sarebbero in larga parte finanziate da un aumento dell'imposizione fiscale, i progetti della Next Generation EU sarebbero finanziati a debito e composti da investimenti pubblici e riforme strutturali, circostanze che lasciano presumere per questi ultimi un maggiore moltiplicatore.