Finanziamenti garantiti dal Fondo centrale di garanzia per le PMI17 giugno 2020

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In base alla rilevazione settimanale della Banca d'Italia presso un campione di banche, alla data del 5 giugno queste ultime avevano ricevuto circa 850.000 domande di finanziamento con garanzia del Fondo centrale di garanzia per le PMI, secondo l’art. 48 del DL Cura Italia e l’art. 13 del DL Liquidità, per un controvalore di circa 55 miliardi di euro. Circa il 62 per cento delle richieste ha dato origine all’erogazione di finanziamenti a quella stessa data. La lavorazione delle domande richiede, come minimo, oltre alla verifica formale dei requisiti di ammissibilità, la presentazione della domanda di fido da parte del richiedente.

Circa il 90 per cento delle domande, circa il 28 per cento in termini di importi, sono attribuibili ai prestiti di cui all’art. 13, comma 1, lettera m) del DL Liquidità: si tratta di finanziamenti fino a 25.000 euro (limite poi innalzato a 30.000 euro in sede di conversione, Legge 5 giugno 2020, n. 40), per i quali la legge prevede che le banche possano procedere all’erogazione senza attendere l’accoglimento della domanda da parte del Fondo. Per tale categoria, l’istruttoria segue generalmente un iter semplificato corredato da un insieme di documenti, di norma consistente nella richiesta di finanziamento e nel bilancio d’esercizio o nell’ultima dichiarazione fiscale presentata. Maggiore eterogeneità si osserva nelle prassi adottate dalle diverse banche rispetto allo svolgimento di un’analisi del merito creditizio dei richiedenti, non espressamente esclusa dalla normativa. Alcune banche prevedono percorsi accelerati per la clientela migliore. Gli intermediari prestano attenzione nella concessione dei finanziamenti ai clienti con elevato profilo di rischio, per i quali scatta un processo creditizio ordinario.

Per le domande diverse da quelle di cui all’art. 13, comma 1, lettera m), le banche richiedono la documentazione prevista da un processo creditizio ordinario. Un iter istruttorio ordinario è altresì previsto per i nuovi clienti, inclusi gli obblighi di adeguata verifica della clientela, che devono essere svolti necessariamente in presenza.

Le banche hanno registrato difficoltà operative nella gestione del processo creditizio delle domande di finanziamento. In particolare, il numero elevato di domande, le difficoltà indotte da una significativa componente di attività svolta in regime di lavoro delocalizzato, il significativo numero di richieste presentate con errori di compilazione o documentazione incompleta e gli adattamenti informatici necessari per l’invio massivo delle domande sul portale on-line di Medio Credito Centrale (che gestisce le domande di garanzia per conto del Fondo) hanno contribuito a dilatare i tempi di erogazione dei finanziamenti. Nonostante queste iniziali difficoltà operative, i processi stanno divenendo gradualmente più fluidi.