Approfondimento della Banca d'Italia sull'attività di gestione e recupero di crediti deteriorati - Nota illustrativa

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I recenti sviluppi sul fronte dei crediti deteriorati

I crediti deteriorati delle banche (non-performing loans - NPLs) sono esposizioni verso soggetti che, a causa di un peggioramento della loro situazione economica e finanziaria, non sono in grado di adempiere in tutto o in parte alle proprie obbligazioni contrattuali. Negli anni passati, le banche tipicamente effettuavano l'attività di recupero in proprio oppure l’affidavano a società esterne specializzate (tra cui società di recupero non vigilate dalla Banca d'Italia titolari della licenza di recupero stragiudiziale di crediti ai sensi dell'art. 115 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza - TULPS). Negli ultimi anni, le pressioni del regolatore e del mercato per ridurre l'incidenza degli NPL nei bilanci bancari e per migliorarne la gestione hanno indotto le banche a ricorrere a due principali modalità alternative di gestione degli NPLs: la cessione diretta a terzi; le cartolarizzazioni. Nel complesso, da questi sviluppi è scaturito un significativo aumento delle opportunità di business per le imprese operanti nel mercato della gestione e del recupero crediti. Il mercato, che inizialmente vedeva attivi pochi acquirenti internazionali, si è gradualmente ampliato.

Dopo una prima fase in cui gli operatori specializzati si sono concentrati sulle sole sofferenze, l'attenzione si sta progressivamente spostando verso le posizioni classificate come inadempienze probabili (unlikely to pay - UTP). Si tratta di crediti erogati a debitori le cui difficoltà di rimborso possono essere superate attraverso la ristrutturazione della posizione debitoria o la concessione di nuova finanza. Per queste posizioni sono richieste capacità gestionali e possibilità operative più avanzate rispetto a quelle necessarie per il mero recupero delle sofferenze bancarie.

Nelle operazioni di cartolarizzazione, le banche cedono i crediti a una società veicolo di cartolarizzazione la quale emette titoli suddivisi in tranches con una rischiosità diversificata. Inoltre, sulla tranche meno rischiosa, cioè la senior, può essere rilasciata la garanzia dello Stato italiano, la cosiddetta GACS (Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze) a condizione che siano rispettati i rigorosi requisiti previsti dalla legge.

Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione, il soggetto tenuto alla gestione/recupero dei crediti (servicer) deve essere una banca o un intermediario finanziario vigilato, come definito dal Testo Unico Bancario. Questi soggetti, come detto, possono esternalizzare l';attività di recupero alle società non vigilate titolari della licenza prevista dal TULPS; non può invece essere delegato a soggetti terzi non vigilati il compito di verificare la conformità delle operazioni di cartolarizzazione alla legge e al prospetto informativo.

Il buon funzionamento dell'industria del recupero è assai importante. Maggiore efficienza ed efficacia di questi operatori si traducono in prezzi più elevati degli NPLs, e quindi in minori impatti delle cessioni sul conto economico delle banche venditrici. Inoltre, lo sviluppo dell'industria degli UTP può dare un significativo contributo alla quota di debitori in difficoltà che rientrano in bonis, con effetti benefici per il sistema bancario (minori NPLs) e per l'economia (maggiore crescita economica). Infine, l'efficacia dei recuperi contribuisce ad assicurare la profittabilità delle tranches junior delle cartolarizzazioni, e indirettamente protegge il valore delle tranches senior. Poiché queste ultime sono spesso trattenute in bilancio dalle banche cedenti, in vari casi con l'assistenza della garanzia erogata dallo stato tramite il meccanismo della GACS, maggiori tassi di recupero contribuiscono a mitigare i rischi per le banche e per lo Stato.

L'iniziativa della Banca d'Italia

Alla luce di queste considerazioni la Banca d'Italia ha ritenuto opportuno intraprendere un approfondimento ad ampio spettro sull'attività di gestione e recupero. Gli obiettivi del lavoro sono i seguenti:

  • acquisire una visione complessiva degli operatori attivi nel comparto della gestione dei crediti deteriorati;
  • valutare eventuali misure in grado di estendere il quadro informativo sul fenomeno;
  • stimare le performance degli operatori nell'attività di recupero rispetto ai business plan iniziali;
  • verificare lo status del quadro regolamentare e l'efficacia delle attività di supervisione;
  • assicurare che gli intermediari vigilati adottino un adeguato e continuo presidio dei potenziali rischi;
  • garantire parità di trattamento concorrenziale fra gli operatori di mercato.

Nell'ambito di questa attività è stata avviata un'interlocuzione diretta con gli intermediari soggetti alla vigilanza della Banca d';Italia. Si tratta di confronti tecnici che, benché si svolgano presso l'intermediario, sono una forma di interlocuzione non ispettiva, di breve durata, con finalità prettamente conoscitive/ricognitive volte ad ampliare le informazioni acquisite dalla Vigilanza mediante gli ordinari canali di interlocuzione con i soggetti vigilati. È un approccio flessibile, adatto all'approfondimento di tematiche specifiche che coinvolgono in modo trasversale un ampio numero di soggetti vigilati. Qualora dal confronto con l'intermediario emergano ulteriori necessità di indagine, è possibile avviare appropriate iniziative di vigilanza ispettiva. Al termine dell'approfondimento in corso sarà verificata la complessiva efficacia dell'assetto attuale anche in funzione di un eventuale intervento sui profili regolamentari, segnaletici e sull'azione di vigilanza.