Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1 - 2017

La crescita economica mondiale riduce i rischi per la stabilità finanziaria, ma rimane elevata l’incertezza sulle politiche economiche. Nell’area dell’euro si consolida la ripresa e si riducono i rischi di deflazione; il riemergere di incertezze sulla coesione dell’area ha determinato un aumento degli spread sui titoli di Stato in diversi paesi, in parte rientrato nell’ultima decade di aprile. Le condizioni di liquidità sui mercati finanziari italiani sono migliorate, dopo le tensioni registrate alla fine del 2016.

La redditività delle banche italiane è fortemente diminuita, anche per la scelta di alcuni intermediari di accrescere le rettifiche di valore sui prestiti deteriorati; le prospettive sono tuttavia in miglioramento. Continua la riduzione dei crediti deteriorati. La posizione patrimoniale del sistema si mantiene stabile e le misure di sostegno pubblico introdotte lo scorso dicembre potranno favorire gli aumenti di capitale pianificati. Le banche italiane restano tuttavia esposte a rischi rilevanti: la redditività rimane bassa e vulnerabile a un indebolimento della crescita economica e a un aumento dei costi della raccolta.

La ripresa economica e i bassi tassi di interesse migliorano la capacità delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti; per entrambi i settori la vulnerabilità a un rialzo dei tassi di interesse è contenuta. La redditività delle compagnie di assicurazione è stabile e la situazione patrimoniale resterebbe solida anche nell’ipotesi di scenari molto avversi.