Collezione d'arte della Banca d'Italia

Go to the english version Cerca nel sito

Mettendo in rete la propria Collezione d'arte la Banca d'Italia ha voluto offrire al vasto pubblico la possibilità di conoscere e apprezzare gli elementi di maggior pregio del proprio patrimonio artistico.

Una patrimonio prezioso e vario, costituitosi nel tempo attraverso acquisizioni successive e che copre oggi un vasto arco temporale e diversificate aree geografiche, estendendosi dall'arte dell'antico oriente alla produzione artistica italiana del XX secolo, dalla scultura di epoca romana alle manifatture fiamminghe.

Essendo destinata all'arredo degli ambienti di rappresentanza e degli studi dirigenziali, la Collezione d'arte non presenta una strutturazione di tipo museale, ma risulta  distribuita fra i diversi palazzi che ospitano gli uffici dell'Istituto, a Roma come in altre città italiane: è quindi una raccolta difficilmente accessibile e godibile nella sua interezza.

Attraverso questo sito, la Banca d'Italia, avvalendosi delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e seguendo una linea di costante attenzione alle esigenze del pubblico, apre a chiunque abbia possibilità e voglia di connettersi in rete l'accesso alla propria Collezione d'arte.

Mostra "Verso la modernità. Presenze femminili nella collezione d'arte della Banca d'Italia"

Omaggio a Venezia - Opere dalla collezione della Banca d'Italia

Mostra "Giacomo Balla 1902-1940 Esistere per dare"

"Il Realismo di Carlo Levi e di Luigi Guerricchio". Un ritorno a Matera tra reale e virtuale

La mostra "Il Realismo di Carlo Levi e di Luigi Guerricchio", in programma a Palazzo Lanfranchi di Matera dal 15 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022, viene raccontata anche in formato virtuale, in linea con quanto fatto da tanti Musei e Istituzioni pubbliche, per far apprezzare sin da subito dal più vasto pubblico l'universo artistico dei due autori.

La lettura del volume e la visione del documentario ci aiutano a comprendere, attraverso gli otto dipinti in mostra, i legami tra Levi, Guerricchio e il territorio di Matera, in un viaggio alla ricerca delle proprie radici, guidato dagli studiosi e dal curatore dell'iniziativa.

La Banca aggiunge quindi un nuovo rilevante tassello al percorso di valorizzazione del proprio patrimonio artistico, tanto più significativo in un periodo quale quello attuale: quando gli spazi fisici per ammirare le opere d'arte si restringono o si chiudono, i contenuti on line continuano ad alimentare il desiderio di conoscenza e la passione per il bello, in attesa di poter tornare presto a vivere queste esperienze in presenza.

I leoni della Banca d'Italia

Nella collezione d’arte della Banca d’Italia sono presenti due opere particolari: si tratta di due antichi leoni in pietra di fattura cinese, provenienti dalla collezione di Riccardo Gualino, collocati a Palazzo Koch nella Sala detta per l’appunto “dei Leoni”. La storia straordinaria di queste statue è narrata da Roberto Ciarla, esperto di archeologia e arte della Cina, in un video appositamente realizzato e visibile nella nuova sala d’arte orientale a Palazzo Koch.

Mostra "Altre stanze anni '50 e '60"

La mostra "Altre stanze anni '50 e '60", inaugurata il 20 novembre 2017 negli spazi espositivi delle Scuderie Aldobrandini in Frascati, è un esempio virtuoso della sinergia tra due realtà, quella della Banca d’Italia e quella del Comune di Frascati, entrambe impegnate a sostenere la cultura e a valorizzare il patrimonio artistico del nostro Paese; evidenzia inoltre l’attenzione per lo sviluppo di un territorio ove, oltre la Banca, sono presenti importanti istituti di ricerca e universitari.

È questa la prima occasione in cui opere della raccolta d’arte dell’Istituto sono presentate al pubblico al di fuori dei palazzi ove sono normalmente collocate; di qui il titolo "Altre Stanze".

Le quarantatré opere scelte, visibili al pubblico dal 21 novembre 2017 al 4 gennaio 2018, e tutte facenti parte della raccolta d’arte della Banca, offrono una chiave di lettura dei linguaggi artistici italiani del periodo, dalla tradizione figurativa ancora presente nei primi anni '50 all'astrattismo formale.