Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 1 - 2017

I rischi globali si riducono, ma l’incertezza è elevata

La crescita economica mondiale riduce i rischi per la stabilità finanziaria, ma rimane elevata l’incertezza sulle politiche economiche. I tempi e le modalità di attuazione dell’annunciata espansione fiscale negli Stati Uniti non sono ancora noti. Rischi potrebbero derivare dall’adozione e dalla diffusione di misure di restrizione commerciale. Una brusca correzione della rapida espansione del credito in Cina potrebbe riflettersi sulla crescita e sui mercati finanziari globali.

Nell’area dell’euro si attenuano i rischi di deflazione

Nell’area dell’euro il consolidamento della ripresa e la riduzione dei rischi di deflazione contribuiscono alla stabilità finanziaria. Si rafforzano i bilanci delle banche. Le condizioni di liquidità sul mercato azionario e su quello dei titoli di Stato italiani sono migliorate, dopo le tensioni registrate alla fine del 2016. Il riemergere di incertezze sulla coesione dell’area ha tuttavia determinato un aumento degli spread sui titoli di Stato in diversi paesi, in parte rientrato nell’ultima decade di aprile.

La crescita rafforza i bilanci delle famiglie e delle imprese italiane

In Italia, con la ripresa economica e i bassi tassi di interesse, migliora la capacità delle famiglie e delle imprese di rimborsare i debiti; i tassi di insolvenza sono tornati sui livelli prevalenti a metà dello scorso decennio. La quota delle famiglie finanziariamente vulnerabili rimane contenuta, quella delle imprese è in calo; per entrambi i settori l’impatto di un rialzo dei tassi di interesse sarebbe limitato. Anche la ripresa del mercato immobiliare si consolida, riducendo i rischi per il sistema finanziario.

La redditività delle banche ha risentito delle rettifiche di valore, ma le prospettive migliorano…

I conti economici delle banche nel 2016 si sono chiusi con forti perdite per alcuni intermediari, dovute alla scelta di accrescere le rettifiche di valore sui crediti deteriorati. Le prospettive sono in miglioramento; gli analisti hanno rivisto al rialzo le aspettative sugli utili e da novembre i corsi delle azioni delle banche italiane sono aumentati di circa il 20 per cento, come per gli altri intermediari europei. Continua la riduzione delle consistenze di crediti deteriorati; sono in corso cessioni di sofferenze per importi elevati.

…e la posizione patrimoniale è stabile

In marzo è stato portato a termine con successo un ingente aumento di capitale da parte di UniCredit, interamente sottoscritto da investitori privati. Le misure di sostegno pubblico introdotte lo scorso dicembre potranno favorire il rafforzamento patrimoniale di alcuni intermediari in difficoltà.

Il sistema bancario italiano rimane esposto al rischio di un rallentamento della crescita

A fronte dei segnali di miglioramento, le banche italiane restano ancora esposte a rischi rilevanti. La redditività rimane molto bassa e vulnerabile a un indebolimento della ripresa economica. Un aumento dell’avversione al rischio degli investitori, in un contesto globale ed europeo di elevata incertezza, potrebbe rendere più difficile e oneroso l’accesso al mercato dei capitali.

Le assicurazioni italiane sono in grado di fronteggiare scenari particolarmente avversi

La situazione patrimoniale dell’industria assicurativa italiana resta solida. La redditività si mantiene su buoni livelli. Lo stress test dell’EIOPA conferma che le compagnie italiane sarebbero in grado di fronteggiare scenari molto avversi, caratterizzati dal permanere di bassi tassi di interesse per lungo tempo o da forti riduzioni del valore degli attivi e da aumenti degli spread.

La riserva di capitale anticiclica rimane allo zero per cento

La condizione macrofinanziaria dell’Italia, pur in miglioramento, rimane nel complesso debole. In assenza di rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalla crescita del credito, la Banca d’Italia ha mantenuto allo zero per cento il coefficiente della riserva di capitale anticiclica.

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