N. 988 - La sensibilità della domanda di titoli pubblici ai tassi di interesse. Evidenza dai paesi OCSE (1995-2011) (solo in inglese)

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di Giuseppe Grande, Sergio Masciantonio e Andrea Tisenoottobre 2014

Una delle principali eredità della crisi finanziaria globale del 2007-09 nei paesi avanzati è il forte aumento del debito pubblico in rapporto alle dimensioni dell’economia. In tale contesto è rilevante valutare in che misura la maggiore offerta di titoli pubblici possa causare, a parità di altri fattori, un rialzo dei tassi di interesse.

Il lavoro mira a rispondere a questa domanda. A tal fine viene effettuata una stima della sensibilità ai tassi di interesse della domanda di titoli da parte degli investitori: quanto più la domanda di titoli è influenzata dai tassi, infatti, tanto più questi ultimi devono salire per convincere gli investitori a detenere un accresciuto stock di debito pubblico.

L’approccio econometrico sviluppato nel lavoro si differenzia dalle metodologie seguite negli studi precedenti sotto due aspetti: (1) esso controlla per i fattori che possono determinare variazioni della domanda di titoli non connesse con i tassi di interesse utilizzando primariamente i dati dei conti finanziari (attività e passività finanziarie di famiglie, imprese e altre macro-categorie di operatori); (2) esso tiene conto anche della potenziale dipendenza dai tassi di interesse della stessa offerta di titoli (quanto più i tassi sono alti, tanto meno propensi sono i governi ad aumentare il debito).

Nel lavoro viene stimato un modello panel dei tassi di interesse a dieci anni di 18 paesi avanzati, per i 17 anni che vanno dal 1995 al 2011. In particolare, i dati dei conti finanziari consentono di controllare per quei fattori che hanno contribuito al calo dei tassi osservato dallo scorso decennio, come ad esempio la domanda di riserve ufficiali proveniente dai paesi emergenti e i cambiamenti nelle scelte di portafoglio degli investitori istituzionali. Altre variabili consentono inoltre di tenere conto di variazioni nel merito di credito degli emittenti sovrani.

Le stime indicano che un aumento del rapporto debito pubblico/PIL di un punto percentuale determina in media un incremento del tasso di interesse decennale dell’ordine di 2 centesimi di punto percentuale. Se si considera l’entità degli incrementi dei rapporti debito pubblico/PIL registrati negli ultimi anni, l’impatto esercitato dal maggiore debito pubblico sui tassi d’interesse a lungo termine è stato pertanto tutt’altro che trascurabile.