N. 264 - Localismo bancario e crisi finanziaria

Questo lavoro verifica se tra la fine del 2005 e la metà del 2012 la specializzazione territoriale dell’attività di prestito, il localismo bancario, ha  influenzato la dinamica e la qualità dei prestiti concessi alle imprese italiane. A tal fine il lavoro propone una nuova definizione di banca locale il cui principale vantaggio, rispetto alle classificazioni tradizionalmente adottate in letteratura, è quello di classificare le banche di minore dimensione in locali e non locali in base al numero e alla dimensione dei mercati in cui esse operano, prescindendo dalla forma giuridica e dalla dimensione dell’intermediario. I risultati indicano che, controllando per le caratteristiche della domanda e la situazione iniziale dei bilanci bancari, l’offerta di credito non è stata influenzata dal grado di localismo ma dalla dimensione degli intermediari. Durante la crisi il tasso di ingresso in sofferenza è risultato sensibilmente superiore per le banche di minore dimensione; tra queste, il deterioramento della qualità dei prestiti delle banche locali è stato inferiore rispetto a quello delle banche non locali.

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