N. 1 - L'economia del PiemonteRapporto annuale

Nel 2016 è proseguita in Piemonte la fase di moderata ripresa dell’attività economica; vi ha contribuito soprattutto la domanda interna, in presenza di un indebolimento di quella estera. Il PIL sarebbe cresciuto dello 0,8 per cento, secondo stime preliminari di fonte Prometeia, pressoché in linea con la media italiana. Nel 2015 era tornato ad aumentare dopo tre anni consecutivi di recessione, grazie alla significativa ripresa nell’industria e a quella più contenuta nei servizi. Il miglioramento della congiuntura è proseguito nei primi mesi del 2017. Pur in un contesto che rimane caratterizzato da elevata incertezza, le previsioni formulate dagli operatori per il complesso dell’anno sono positive: il fatturato delle imprese aumenterebbe ulteriormente, trainato anche dalla ripresa della domanda estera; proseguirebbe la fase di moderata crescita degli investimenti.

Le imprese

Nell’industria la produzione ha continuato ad aumentare grazie al contributo di tutti i principali comparti di specializzazione della regione e il grado di utilizzo della capacità produttiva si è portato sui livelli più alti dall’avvio della crisi nel 2008. La crescita è stata favorita dal rafforzamento della domanda interna e, nella seconda parte dell’anno, dal recupero delle esportazioni. Queste ultime avevano fatto registrare tra il 2010 e il 2015 un’espansione superiore sia alla domanda proveniente dai mercati di sbocco sia al commercio mondiale. La maggiore richiesta di servizi proveniente dall’industria e l’ulteriore rafforzamento dei consumi e dei flussi turistici si sono riflessi positivamente sull’attività nel terziario. Il settore turistico e culturale, in particolare, ha fatto registrare a partire dai primi anni duemila uno sviluppo significativo, assai più elevato che nelle altre regioni italiane con analoga specializzazione produttiva. Per contro, nel settore delle costruzioni non sono ancora emersi segnali di ripresa. È proseguito lo scorso anno il graduale recupero dell’accumulazione di capitale. Vi hanno contribuito l’ulteriore miglioramento della situazione economico-finanziaria delle imprese, le favorevoli condizioni di accesso al credito e gli incentivi fiscali introdotti dal Governo. I finanziamenti bancari alle imprese sono rimasti stabili nel complesso dell’anno, riflettendo tuttavia dinamiche assai eterogenee tra le aziende e i settori produttivi.

Il mercato del lavoro

Nel 2016 l’occupazione è ulteriormente cresciuta, grazie al positivo andamento nell’industria e nei servizi del commercio, alberghi e ristorazione. Complessivamente, nell’ultimo triennio il numero di occupati è aumentato del 2,3 per cento, ma rimane ancora inferiore rispetto al 2008. L’andamento positivo dello scorso anno ha riflesso quello dell’occupazione a tempo indeterminato. Il numero delle persone in cerca di occupazione e il tasso di disoccupazione sono ancora calati. Tra coloro che hanno perso un impiego in Piemonte nel periodo 2009-2012 quasi il 60 per cento ha trovato un nuovo lavoro dipendente entro 3 anni; la probabilità di trovare un nuovo impiego diminuisce all’aumentare del tempo di inoccupazione e riflette le caratteristiche del lavoratore.

Le famiglie

Il miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro ha contribuito all’ulteriore moderata crescita del reddito disponibile e dei consumi. Si sono intensificati inoltre i segnali di recupero del mercato immobiliare residenziale: il numero delle compravendite ha registrato una significativa accelerazione, anche se rimane molto al di sotto degli anni precedenti la crisi. La caduta dei prezzi delle abitazioni si è sostanzialmente arrestata nella seconda metà dell’anno. In presenza di bassi livelli dei tassi di interesse, il risparmio finanziario si è ancora diretto verso il risparmio gestito e verso forme d’investimento prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente. Nel 2016 si è intensificata la crescita dell’indebitamento delle famiglie, che era diminuito nel triennio 2012-14. Vi hanno contribuito l’andamento positivo della spesa per l’acquisto di abitazioni e di beni di consumo durevole e le favorevoli condizioni di accesso al credito. I nuovi mutui sono saliti di oltre un quarto e il credito al consumo ha accelerato. All’ulteriore diminuzione del differenziale tra tassi fissi e variabili si è associato il nuovo aumento della quota di nuovi mutui a tasso fisso.

Il mercato del credito

La dinamica dei prestiti totali in Piemonte si è rafforzata nel 2016, riflettendo l’andamento di quelli alle famiglie. Le politiche di offerta, nel complesso accomodanti, rimangono differenziate tra i settori e le classi di rischio della clientela. La qualità del credito è ulteriormente migliorata, beneficiando del consolidamento della crescita dell’economia. È proseguito il processo di riconfigurazione dei canali di contatto delle banche con la clientela: alla nuova riduzione del numero di sportelli, che ha interessato gran parte del sistema bancario, si è associato l’ulteriore sviluppo dei canali digitali. Il numero di contratti di home banking in rapporto alla popolazione è fortemente aumentato dal 2009, raggiungendo un valore ampiamente superiore alla media nazionale.

La finanza pubblica

Nel 2017 la Regione Piemonte è uscita dal Piano di Rientro sanitario a cui era stata sottoposta dal 2010. La spesa sanitaria, che nel periodo antecedente l’adozione del Piano era aumentata a ritmi sostenuti e superiori alla media nazionale, si è stabilizzata nel primo triennio di attuazione del Piano per poi ridursi in misura significativa tra il 2012 e il 2015. Permangono invece le problematiche connesse con i tempi ancora eccessivamente lunghi di pagamento nei confronti dei fornitori. Per quanto riguarda i livelli qualitativi delle prestazioni erogate, la Regione ha continuato a essere valutata positivamente. Nel 2016 il debito delle Amministrazioni locali piemontesi ha continuato a ridursi. In rapporto al PIL rimane su livelli quasi doppi rispetto alla media italiana.

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